Il ricorso al TAR non è stato semplice, anche perchè le forze dell’ordine hanno un ampio potere discrezionale da questo punto di vista. I giudici hanno comunque valutato con obiettività il caso. Il cacciatore rischiava di subire un danno molto grave e irreparabile, ragione per cui la sua posizione doveva essere protetta a tutti i costi.
La sospensione della licenza è stata annullata e il ricorso verrà trattato nel merito alla fine dell’anno, per la precisione il prossimo 6 dicembre (quindi tra otto mesi). In attesa della nuova udienza, comunque, l’uomo potrà rinnovare il porto d’armi: la sua posizione è stata riesaminata con cura e questa sentenza potrebbe diventare un precedente determinante a cui ispirarsi in situazioni identiche.