TREGNAGO. Gli agenti della Forestale hanno sorpreso due cacciatori che utilizzavano il telefono per attirare gli uccelli. Sono vietati gli strumenti elettro acustici per ingannare fringuelli tordi, allodole, cesene, storni ma su internet c’è una fonoteca.
Tregnago. Le studiano tutte e sembrano saperne una più del diavolo certi cacciatori per mettere nel paniere quanti più uccellini possono. Nonostante la caccia ai fringuelli sia vietata in tutta Europa, e solo la Regione Veneto abbia permesso una deroga per la quale se ne possono uccidere fino a 25 al giorno per cacciatore, c’è chi non si accontenta del fucile e della mira, ma utilizza anche sistemi fuorilegge. Erano ben conosciuti e vietati dalla legge i richiami elettroacustici a funzionamento meccanico o elettromagnetico utilizzati per ingannare fringuelli, tordi, allodole, cesene, storni.
Si sapeva delle ultime diavolerie in materia, ma ancora non si era arrivati a cogliere in flagranza di reato un cacciatore che utilizzasse la suoneria del suo cellulare come richiamo. È il risultato di un’operazione di appostamento ben riuscita agli agenti del Comando di Tregnago del Corpo Forestale dello Stato che hanno inseguito e fermato un cacciatore che utilizzava il cellulare nel taschino come richiamo, puntando il fucile nel bosco per impallinare l’incauto uccelletto che avesse risposto.
«Quando ci ha visti e gli abbiamo intimato l’alt si è dato alla fuga, ma lo abbiamo fermato poco dopo», raccontano gli agenti. La scusa è stata ovviamente quella che la suoneria annunciasse una telefonata in arrivo, «ma intanto non c’era copertura d’antenna in quel luogo impervio e poi il cellulare ha continuato a suonare per i cinque minuti successivi finché abbiamo sbrigato le pratiche di verbalizzazione e non c’era alcuna telefonata in arrivo, ma solo la suoneria attivata come richiamo», spiegano i forestali, che hanno proceduto al sequestro dell’arma e alla confisca del cellulare.
Il fatto è avvenuto domenica 31 ottobre in località La Cengia di sopra sul versante del Monte Bellocca che guarda verso la Val d’Alpone, al confine fra i Comuni di Tregnago e San Giovanni Ilarione. Il cacciatore, che era con un compagno di avventura, entrambi armati e provenienti da Chiampo, stava effettuando la caccia da appostamento alla fauna migratoria e la suoneria ripeteva il canto del fringuello, la cui caccia è permessa in deroga, come si è detto, ma vietata con simili strumenti elettronici.
I vecchi fonofill, con al massimo una ventina di richiami attivabili a distanza con telecomando dopo aver sistemato l’apparecchiatura in un cespuglio o su un ramo, sono sempre più sostituiti dai cellulari di ultima generazione: su internet sono a disposizione migliaia di suonerie scaricabili in formato mp3 e che riproducono alla perfezione il canto delle varie specie di uccelli, per cui ognuno può immagazzinare sul cellulare o su un iPod la propria fonoteca.
La persona denunciata rischia fino a 1.500 euro di multa, oltre a varie sanzioni accessorie, dal sequestro dell’arma alla confisca del cellulare.
Intanto, fino a sabato 6 novembre, sarà vietato sparare a lepri, fagiani, starne e, in generale, alla fauna stanziale. Lo ha comunicato l’assessore alle Politiche faunistiche della Provincia, Fabio Venturi, informando che la Regione ha decretato la sospensione di questo tipo di caccia, in forma vagante, in tutta la provincia. Le limitazioni sono dovute agli eventi meteorologici straordinari e alle alluvioni verificatesi nel territorio regionale.
E’ consentita invece la caccia alla fauna migratoria (gli uccelli) in forma vagante o da appostamento fisso o temporaneo. Il divieto è stato applicato anche nelle province di Treviso, Vicenza e Padova.
Vittorio Zambaldo
Fonte: L’Arena.it