La tortora selvatica è un volatile particolarmente amato dai cacciatori e la sua caccia è antica e tanto complicata quanto gratificante. Animale astuto e diffidente richiede al cacciatore impegno ed ingegno.
Impossibile non iniziare il discorso relativo alla meravigliosa Tortora senza ricordare che nella nostra bella Italia periodicamente ne compaiono due specie differenti.
In questa sede parleremo ovviamente della Streptopelia turtur, specie cacciabile che in molti cacciatori chiamano la vera e antica o selvatica, particolarmente gradita. Raggiunge la penisola durante i mesi caldi e a settembre abbandona il territorio italiano diretta verso climi più tiepidi.
Sorella alla lontana è la Tortora dal collare orientale, la Streptopelia decaocto, allevata con una certa facilità, negli ultimi decenni ha letteralmente invaso il nostro paese. Si potrà distinguere con semplicità dalla tortora selvatica per un piumaggio più chiaro rispetto a quello della sorella e per il monotono e costante richiamo del maschio che in più di un caso l’ha resa particolarmente sgradita.
La Tortora selvatica è invece un volatile dalle dimensioni medio piccole, slanciato nella forma dotato di coda lunga e arrotondata, un uccello particolarmente affascinante e ambito. Sia che si tratti di femmine che di esemplari maschi il piumaggio resta d’un caratteristico colore bruno grigiastro e il petto dell’animale è d’un rosso venato. Insomma è impossibile confondere la Tortora con qualsiasi altro uccello soprattutto per la coda nera bordata d’un bianco particolarmente evidente, che rende il volatile distinguibile anche a distanza.
Amante degli spazi aperti, abita specialmente le zone con pochi alberi eppure imponenti e i campi coltivati poco distanti da rade boscaglie. Per il proprio pasto predilige le ore fresche e scompare fra i boschi durante le ore maggiormente calorose e nei boschi per altro riposa a notte fonda, appollaiata sulle fronde degli alberi.
Fa parte dei columbidi e esattamente come gli altri rappresentati della specie si nutre di vegetali e solo in rarissimi casi di piccoli molluschi.
La caccia alla Tortora: Periodi e Tecniche per insidiare la Tortora selvatica.
La caccia alla tortora viene comunemente inaugurata sul finire di settembre e si protrae fino alla conclusione di dicembre: tutto questo è stato stabilito dalla legge 157/1992 seppure è bene ricordarlo, ogni Regione ha la possibilità di anticiparne l’apertura e/o la chiusura.
La sua cattura si dimostra davvero complicata e stimolante dato che l’animale è forse uno fra i più diffidenti e agili. La tecnica di caccia che da sempre regala maggiori risultati è indubbiamente quella di attesa da appostamento.
Il luogo in cui ci si apposta deve essere oggetto, durante i giorni precedenti alla caccia, di attenta osservazione; solo in questa maniera il cacciatore potrà memorizzare i percorsi abituali della tortora e sorprendere questo animale tanto cauto, timido e sospettoso. Se si conta inoltre che la Tortora è dotata di sensi particolarmente acuti, capiremmo bene perché moltissimi cacciatori trovino la sfida contro questo volatile tanto gustosa quanto complicata.
Per la caccia alla Tortora si potrà utilizzare un fucile il cui calibro oscilli fra il 20 ed il 12, seppure è bene ricordarlo, quello consigliato è il calibro 12 dato che il 20 è ritenuto sicuramente meno efficace e alcuni altri stanno cadendo in completo disuso. Per le munizioni si stima che i risultati migliori siano ottenuti utilizzando cartucce piombo 7.
Come già accennato in precedenza la Tortora abita diverse regione Europe e non disdegna di nidificare in Africa settentrionale e Asia occidentale. In Italia la Tortora è non solo nidificante ma anche di passo, raggiungendo il territorio in primavera, all’incirca sul finire di aprile e gli inizi di maggio e riparte all’incirca durante metà la fine di agosto gli inizi di settembre.
Fra le specie migratorie è una delle più amate dai cacciatori: sono molti quelli che si dedicano a questa caccia vagante e l’appassionato che ha la possibilità, spesso si sposta in diverse regioni dell’Europa e dell’Africa per seguire il passo migratorio della tortora che solo durante questo periodo si dimostra volatile socievole spostandosi in gruppi relativamente numerosi.
Fra le mete di caccia più gettonate da ricordare sicuramente la ex-Jugoslavia, la Romania, la Bulgaria e Ungheria, ma anche e soprattutto la Francia e la Spagna, tutta l’Africa del Nord, e la Tunisia per concludere con il Marocco.
L’assenza di una buona regolamentazione internazionale della caccia alla Tortora ha negli ultimi tempi ha decretato una notevole diminuzione delle specie, che preoccupa cacciatori ed amanti di questa specie tanto elegante.