L’Associazione Tuscia Sud replica sulle diatribe riguardanti l’Ambito Territoriale di Caccia Vt2 e l’eventuale individuazione di nuovi istituti di protezione sul territorio della provincia di Viterbo già prevista dall’Amministrazione provinciale.
In un proprio comunicato l’Associazione Tuscia Sud parla di una e riunione, la cui notizia è stata diffusa dagli organi di stampa, che le associazioni venatorie di Tarquinia avrebbero indetto per protestare contro l’Atc Vt2 e l’amministrazione provinciale relativamente a ipotetici nuovi istituti di protezione che andrebbero realizzati sul territorio di Tarquinia.
Con amarezza constato che persone portatrici di interessi generali e membri loro stessi del direttivo dell’Atc Vt2 perdono serenità di giudizio e capacità d’analisi quando vengono discussi, non imposti atti relativi al loro “giardino”.
Nello specifico tutto nasce quando l’amministrazione provinciale accelera, obbiettivo condiviso e richiesto da tutto il mondo venatorio provinciale, nella stesura del nuovo piano faunistico venatorio provinciale per programmare la gestione faunistico venatoria su un territorio profondamente diverso da 15 anni fa.
L’amministrazione comunica a maggio 2011 agli Atc che occorre individuare nuovi istituti di protezione sul territorio provinciale per raggiungere la superficie minima prevista dalla normativa di riferimento, (operazione condivisa dal mondo ambientalista) e chiede di individuare nuove zone di ripopolamento e cattura, istituto che consente una gestione faunistica con interventi di miglioramento ambientale e controlli sulle specie opportuniste, ipotesi condivisa dal mondo venatorio e dalle associazioni degli agricoltori.
L’Atc allora unanimemente ha apprezzato la disponibilità dell’amministrazione provinciale che invece di procedere autonomamente, come previsto dalla normativa, ha scelto la strada del dialogo, della partecipazione e della condivisione coinvolgendoci nelle scelte.
Abbiamo unanimemente incaricato un tecnico che, sulla base di condivisi criteri e caratteristiche territoriali, ha individuato alcune aree che soddisfano ai requisiti richiesti e che quasi obbligatoriamente vista la presenza di istituti privatistici, colture specializzate e boschi nell’Atc, ricadono in parte nel Comune di Tarquinia, ma anche in altri Comuni.
Si tratta di prime ipotesi di perimetrazione, approvate da tutti i consiglieri dell’Atc ad eccezione di quelli originari di Tarquinia, in evidente conflitto tra la residenza anagrafica e l’essere portatori di interessi come quelli del mondo agricolo che vedono in tali istituti che una piccola occasione di sostegno al reddito delle imprese.
Tali ipotesi di perimetrazione sarà sottoposta all’amministrazione provinciale che definirà una bozza di piano e inizierà un percorso di discussione e concertazione con tutti i soggetti interessati che potrebbe portare modifiche spostamenti o nuove aree individuate; criticare ed addossare responsabilità in questa fase ci sembra quindi prematuro ed ingeneroso soprattutto quando il rifiuto deriva non da questioni tecnico ambientali ma da una sorta di ricatto relativo alla richiesta istituzione di un’azienda faunistico venatoria sul territorio di Tarquinia. In questo caso non si sottrae territorio ai cacciatori che non potranno pagare le costose tasse di accesso a tale istituto?
Lasciamo dunque perdere la demagogia e se mettiamoci davanti ad un tavolo per risolvere gli eventuali problemi, disponibilità che abbiamo sempre dimostrato al di là di queste prese di posizione avventate e pressapochiste.
Rimane il rammarico per gli “scivoloni” che si compiono nei confronti di un’amministrazione provinciale e di un assessore all’Agricoltura Caccia e Pesca che, a differenza del passato, compie atti qualificanti e necessari, ci dà fiducia attribuendoci ruoli e competenze (vedi Regolamento del cinghiale) dimostra nel concreto, anche assegnando nuove risorse (non più tardi di ieri e nonostante il periodo di crisi delle finanze pubbliche) per consentirci di svolgere i nostri compiti e le nostre attività.
Sta a noi dimostrare che non ragioniamo solo nell’interesse del nostro “giardino” e l’Atc Vt2 lo sta facendo.
Giulio Pilli
Presidente associazione Tuscia Sud