Nella provincia di Viterbo l’Assessorato all’Agricoltura, Caccia e Pesca ha posizionato nei due Ambiti Territoriali di Caccia degli appositi cassonetti per la raccolta dei residui della macellazione dei cinghiali abbattuti dalle squadre di caccia.
In un incontro tra l’assessore all’Agricoltura, Caccia e Pesca, Franco Simeone, e i presidenti dei due ATC viterbesi, Giuseppe Pilli e Antonino Corsini, è stato deciso di attuare in pieno l’art.3 del nuovo Regolamento per l’Esercizio Venatorio al cinghiale.
Infatti l’articolo del Regolamento riguarda “La gestione della specie cinghiale è attuata dagli ATC tramite la costituzione di comprensori territoriali denominati Distretti di Gestione”.
Pertanto su tutto il territorio di entrambi gli ATC della provincia di Viterbo sono stati costituiti otto distretti che fra i loro compiti hanno anche quello di smaltire i residui della macellazione dei ungulati abbattuti dalle squadre di caccia.
Due volte a settimana, durante il periodo di caccia al cinghiale, una ditta specializzata provvederà a svuotare i contenitori di raccolta per poi smaltire i residui presso apposite strutture.
Simeone ha spiegato sulla questione “Nonostante un regolamento della Comunità Europea consenta alle squadre di provvedere a sotterrare le carcasse sul luogo stesso dell’abbattimento in apposite buche coperte secondo precise disposizioni, abbiamo ritenuto opportuno individuare delle forme alternative. Questo per garantire quel sano e corretto equilibrio fra l’attività venatoria e il rispetto dell’ambiente ed evitare rischi di inquinamento del sottosuolo”.
Prosegue l’assessore “Il nostro Assessorato ha investito 20 mila euro per il posizionamento di appositi cassonetti adeguatamente dislocati negli otto distretti di gestione”. Simeone poi, riferendosi ai danni causati alla coltivazioni dai cinghiali, ha aggiunto “Il nuovo regolamento provinciale ha voluto fissare regole certe per conciliare l’attività venatoria, fondamentale per limitare i danni alle colture causati dal proliferare dei cinghiali, con la salvaguardia del paesaggio naturale”.
Infine ha concluso l’assessore, “E’ per questo che abbiamo deciso di trovare soluzioni adeguate ad uno dei problemi maggiori, costituito proprio dallo smaltimento dei residui delle carcasse. La forte volontà di preservare il territorio dal rischio di impatti ambientali ci ha spinto a ricercare, nelle pieghe del nostro esiguo bilancio, la somma necessaria a garantire questo servizio”.