Gli organizzatori del CACCIA VILLAGE 2015 tirano le somme. Intervista a Riccardo Ceccarelli, responsabile della comunicazione della Kermesse. L’evento si era posto obiettivi importanti in termini di servizi ai visitatori e le aziende hanno dato il loro importante contributo per la spettacolarizzazione. Il risultato è straordinario, Caccia Village, sommersa dalla passione di oltre 36.000 appassionati.
Riccardo Ceccarelli è probabilmente tra tutti i membri dello staff organizzativo del Caccia Village, il più informato sui numeri e sull’apprezzamento dei visitatori dei tanti eventi di contorno alla esposizione fieristica, nel suo ruolo di responsabile della comunicazione della manifestazione.
Riccardo, iniziamo dai numeri: quante presenze si sono registrate alla tre giorni umbra che si conclusa lo scorso 17 maggio?
Siamo, indubbiamente, più che soddisfatti. Andrea Castellani, Presidente della società titolare di Caccia Village aveva avuto a dichiarare che l’obiettivo era quello di andare oltre le 35.000 presenze ed è stato buon profeta, visto che i conteggi pressoché definitivi parlano di un numero di poco superiore ai 36.000.
Numero stratosferico, comprensivo anche degli ineguagliabili volontari senza i quali manifestazioni del genere hanno difficoltà a raggiungere il pubblico, che ricordiamolo è sempre molto ben preparato tecnicamente.
Quanto alle aziende presenti o meglio ai marchi, avevate in fiera anche gli importatori più importanti.
Difficile dire quanti siano stati i marchi presenti in fiera, semplicemente perché -faccio un esempio- la sola Bignami commercializza oltre 200 marchi del settore caccia, pesca, outdoor. Ma ritengo che si possa parlare con assoluta serenità di oltre 500 marchi presenti -dato questo, che è sicuramente sottostimato- ma che da l’idea dell’ importanza della rassegna, dell’offerta espositiva degli oltre 300 espositori presenti. Ci tengo inoltre a evidenziare il fatto che il settore armiero è stato presente con stand espositivi di aziende a caratura mondiale, che hanno spettacolarizzato l’evento con strutture all’altezza del loro blasone. Tutti insomma, staff organizzativo ed aziende hanno cercato di operare al meglio.
Approfondiamo un po’, per capire se Caccia Village è una manifestazione ove arrivano novità di prodotto o il grande pubblico ne ha già preso visione in altri lidi, dato che, siamo quasi alla metà dell’anno. La cosa interessante di Caccia Village è proprio questa in realtà; tra poco gli appassionati inizieranno a pensare agli acquisti per la prossima stagione e la nostra manifestazione sia per location che per periodo è ritenuta molto interessante in termini di business. Faccio un unico riferimento perché elencarli sarebbe alquanto tedioso, ma Caccia Village ha ospitato il lancio di un innovativo prodotto della Benelli di Urbino; il nuovo sovrapposto 828U, proposto in esposizione nei padiglioni e in prova nei campi da tiro a volo. Si tratta di un’azienda leader a livello mondiale, che decide di lanciare su uno specifico mercato nazionale il suo prodotto in epoca e occasione ben precisi; mi appare come una bella attestazione di stima al nostro lavoro.
Parlare di campi di tiro a volo significa naturalmente parlare di un’altra novità.
Si esatto, direi che abbiamo creato un importante precedente. Una manifestazione indoor di questo livello affiancata da linee di tiro a volo non era mai stata realizzata in Italia perché il connubio per le leggi nazionali era difficile da immaginare. Lo sforzo – a parte quello economico di non poco conto – è stato significativo ma il risultato ottenuto notevole. E a questo proposito dato che ho seguito personalmente tutta la progettualità e l’analisi delle varie problematiche intendo ringraziare per la disponibilità tutti gli Enti coinvolti ed in particolare i funzionari della Polizia di Stato – Commissariato di Assisi, ai quali abbiamo posto quesiti di non poco conto, per le ovvie ragioni di lavorare in assoluta sicurezza con pubblico ed armi da fuoco. Dal punto di vista dell’apprezzamento del pubblico – tanto per usare un termine a tema – “lo abbiamo centrato in pieno”. E qui i numeri possono aiutare; oltre 25.000 colpi sparati nei giorni e tanto per capire quanto si apprezza poi provare le novità, di questi circa il 38% sparati con l’828U della Benelli che segnalavo in precedenza. Tutte le aziende titolari delle linee di tiro a volo – ho l’ardire di affermare – siano rimaste assai soddisfatte e noi anche, perché abbiamo vinto una sfida che in certi passaggi burocratici era apparsa improponibile. E il metterla in pratica è stato compito, impeccabilmente realizzato, del TAV Piancardato. La strada è aperta, c’è solo da continuare un percorso per perfezionarne i dettagli.
Grande spazio anche, alla attività seminariale e congressuale e anche qui plauso significativo.
Qui abbiamo iniziato a lavorare sin dal termine dell’edizione precedente, sapendo di poter contare sul supporto della Regione Umbria che come ogni anno ci mette a disposizione uno spazio per i nostri focus, spazio però volutamente immerso nel pubblico con un grande richiamo. Abbiamo proseguito sulla strada iniziata lo scorso anno ossia quella di integrare la cultura e la scienza con la tecnica. Per questo le aziende hanno avuto la disponibilità a proporre i loro prodotti, e lo hanno fatto con soddisfazione. Ma Caccia Village si caratterizza anche per la scienza e oltre ad un interessante focus sull’attuale stato della lepre, tengo a ricordare una scelta ben precisa che abbiamo fatto in relazione alla caccia di selezione. A questa, sicuramente particolarmente tecnica ed in forte crescita, abbiamo destinato una intera giornata, quella del sabato, con focus e relatori di livello nazionale, che si sono susseguiti su varie tematiche. Il tutto sotto l’insostituibile regia organizzativa del Presidente di URCA Umbria, Giuliano Sorbaioli, gran cerimoniere dell’evento. Esplorata anche la canna liscia ovviamente, con un focus sulla cartuccia a chiusura ogivale con tanto di dimostrazioni pratiche. Franchi con la sua Food Academy ed il supporto di Michele Milani ci ha portato sulle strade del buon gusto e dei cibi genuini, cucinando selvaggina direttamente al suo stand e gestendo un focus ad essa dedicato. Perché poi, un evento come Caccia Village deve essere anche questo, non solo spettacolo e mera esposizione.
Caccia Village come nella sua tradizione, è stata anche e fortemente cinofilia.
Certo, senza ombra di dubbio. Quest’anno ancora con più forza perché forte era la motivazione a bissare i successi dello scorso anno. Ivo Angeli, che da sempre era la “cinofilia a Caccia Village”, è mancato recentemente e tutti si sono adoperati a far del loro meglio per la riuscita di un evento che da ora in avanti non può che essere dedicato alla sua opera. Non nascondo che conducendo la premiazione dell’esposizione cinofila, la voce si è fatta tanto grave, quando alzando gli occhi alla platea, ho trovato innumerevoli lacrime sui volti di presenti e i familiari. Ma l’evento è perfettamente riuscito e il merito è della strettissima collaborazione delle associazioni venatorie guidate da Alessandro Barbino che del compianto Ivo è stato amico sin dall’infanzia. E poi fuori da ogni concorso, il vedere molti cani al guinzaglio con i loro proprietari in mezzo alla folla è sempre piacevole e questo a Caccia Village è possibile.
Ha citato l’associazionismo; anch’esso ha avuto a Caccia Village la sua ribalta.
Il cacciatore come il lupo, non scordiamolo, è soggetto fortemente sociale. Qui a Caccia Village, le associazioni venatorie si sono volute confrontare su un percorso, quello dell’unità, che è stato da tempo attivato, ma che abbisogna di appuntamenti come questo per fare diciamo così, il punto della situazione. Ricordo anche che il nostro evento è stato affiancato dalla Giornata dell’Orgoglio Venatorio e sono scesi dal nord un grande numero di appassionati che questo importante movimento portano avanti con sagacia. Questa è una manifestazione che per bacino di utenza attrae il centro sud e la presenza di molti lombardi dell’Orgoglio Venatorio ha veramente unito la passionalità di una nazione.
Come di consueto anche Opera Venandi.
Naturalmente un’altra prerogativa dello Staff di Caccia Village è dare riconoscimenti a chi opera a favore della diffusione della cultura venatoria. E quest’anno persone, da noi ritenute meritevoli di questo premio lo hanno ottenuto. Le ricordo sono Giovanni De Angelis oplologo, Vladimiro Palmieri e Diego Baccarelli giornalisti, Roberto Bianchi pittore e Bruno Beccaria Direttore di Divisione di Franchi, premiato quest’ultimo, ovviamente non per meriti commerciali che non ci competono, ma per la sua capacità di affiancare alla produzione di armi idee di comunicazione geniali come quella di immettere risorse nella divulgazione della cucina di caccia.
Due parole sul Club Calibro 16 che è esclusivo di questa fiera.
Lo è – esclusivo – perché Andrea Castellani, ha capito da tempo, che anche piccoli gruppi di appassionati sono in grado di spettacolarizzare gli eventi e i sedicisti ritengo non abbiano, come al solito, disatteso le aspettative, in particolare con l’appuntamento di domenica “aperitivo con la stampa” dove hanno presentato ai giornalisti, la breve storia del Club e la prima mondiale del lancio di un Trofeo in 16 sui campi di tiro a volo in collaborazione con Rizzini e Danesi Sport. Ma l’intuizione di Andrea è andata oltre perché ha dato spazio a tanti altri soggetti che si identificano in gruppi facebook su specifiche passioni. Mi viene in mente così al volo il Blaser Club. Gliene dobbiamo pubblicamente rendere merito perché la caccia è fatta da tutti.
Tanto pubblico e moltissimo al femminile.
Questa è un’altra piacevole costatazione. La caccia nel centro e sud Italia, ritengo di poter affermare, sia materia condivisa in famiglia e molte mogli e compagne sono parte integrante dei successi venatori realizzando l’atto finale del prelievo, con una cucina sempre più ricercata. E questa è solo una parte dell’universo femminile. Un’altra importante quota delle visitatrici è anche direttamente interessata quale protagonista e Caccia Village ha ospitato anche una rappresentanza del Gruppo Cacciatrici di Cinghiale, debitamente per l’occasione, vestite in rosa. Segnalo poi di aver ricevuto interessanti dati sul numero di rappresentati del gentil sesso che si sono cimentate nel tiro a volo ai campi temporanei di Caccia Village.
Big in azione a dar spettacolo?
Ma, caccia, pesca, outdoor e tiro a volo non sono il calcio, generano sensazioni diverse e modi alternativi di esternarle. Ma non è mancato lo show, per esempio presso la linea di tiro Browning Winchester il loro, testimonial Raniero Testa, ha dato sfoggio della sua abilità balistica.
Due parole sull’arma corta perché Caccia Village ci ha puntato.
Ci abbiamo puntato decisamente perché anche l’arma corta è arma sportiva. Inoltre c’è un comune sentire nel nostro paese in relazione alle esigenze di difesa personale ed è una materia che non si può disattendere. Ma va fatto nel modo giusto e la collaborazione con aziende come Beretta e Tanfoglio che hanno esposto i loro prodotti, è stata fondamentale. L’ampliamento di questo settore è uno dei punti di crescita futura della manifestazione e nel mio pensare, non solo nella esposizione, ma anche nella organizzazione di specifici seminari nei quali coinvolgere anche funzionari del Ministero dell’Interno.
Una domanda ci viene d’obbligo, ma come mai al contrario di altre manifestazioni, non si trovano gruppi di contestatori?
Non si possono escludere a priori ovviamente, ma ritengo che la ragione stia nella mentalità delle popolazioni residenti nelle regioni che rappresentano un po’ il grosso del bacino di utenza. Siamo lontani da metropoli e sinceramente anche chi ha idee diverse, che non condivide la caccia, la pesca o l’uso della armi in generale, le esterna in modi civili e sobri, rispettando le passioni anche se vogliamo con la consapevolezza, e mi riferisco in particolare all’attività venatoria, che questa, essendo notoriamente in Italia particolarmente regolamentata, abbia trovato un suo spazio nella gestione degli equilibri biologici.
Idee di sviluppo futuro?
Ce ne sono, ce ne sono. Ma raccontarle adesso è prematuro. Sicuramente, se possibile, un ampliamento del numero delle linee di tiro a volo, ma questo evidentemente è palese. Poi altre cose, ma le stiamo studiando. Ai più è sfuggita una sperimentazione presso lo stand del Club Calibro 16 – ed era questa al momento l’intenzione – realizzata in accordo con Andrea Castellani, e i positivi riscontri ottenuti possono dare il la ad una nuova importante novità per il prossimo anno. Fateci lavorare con calma e la vedrete realizzata. Per adesso top secret.
Ringraziamenti?
Certo, almeno trentaseimila e uno impersonale …. al meteo!!!
22.05.2015