Caccia: Veneto, Stival scrive a Renzi, Galletti e Martina su richiami vivi; “modificare decreto in itinere o non si risolve la procedura europea d’infrazione”.
E’ questo il senso di una lettera che l’Assessore veneto alla Caccia Daniele Stival ha inviato al Presidente del Consiglio Matteo Renzi e ai Ministri dell’Ambiente, Gianluca Galletti, e dell’agricoltura, Maurizio Martina, chiedendo di voler “promuovere con urgenza ogni possibile approfondimento affinchè la conversione in legge del decreto 91/2014 in questione contempli una modifica dell’articolo 16 che vada verso l’obiettivo della ricomposizione della procedura europea d’infrazione e che rinunci a qualsiasi approccio ‘punitivo’ nei confronti dei cacciatori, risultando anche di problematica applicazione da parte delle Regioni”.
“Sopprimere le parole “di cattura” – sottolinea Stival – finisce di fatto per equiparare i richiami di allevamento a quelli presenti in natura, rendendo così impossibile risolvere la procedura d’infrazione specifica avviata dall’Europa e creando un evidente danno all’esercizio del diritto da parte dei cacciatori di svolgere l’attività venatoria”.
“In via preliminare – scrive tra l’altro Stival nella lettera a Renzi e ai Ministri – non è superfluo evidenziare come l’allevamento di richiami si configuri come vera e propria attività imprenditoriale che deve, in quanto tale, potersi esplicare nel rispetto delle prerogative costituzionalmente riconosciute. Si tratta peraltro di attività di allevamento che, anche sotto i profili per così dire etici, non si differenzia per nulla dall’allevamento di uccelli a scopo ornamentale, tenuti in cattività nel rispetto dei principi connessi alla salute e al benessere animale da tempo riconosciuti dall’ordinamento”.
21 luglio 2014
Regione Veneto