L’assessore regionale Stival non accetta le polemiche sulla decisione del Tar del Veneto di sospendere la caccia in deroga per il territorio regionale accogliendo il ricorso presentato in merito dalla Lac.
Infatti dopo che il Tribunale amministrativo del Veneto ha accolto il ricorso presentato dalla Lega per l’abolizione della Caccia volto a sospendere la caccia in deroga per alcune specie non cacciabili decretando la sospensione dal 6 ottobre scorso al prossimo 19 ottobre, giornata di camera di consiglio per la valutazione finale, si sono scatenate le polemiche sulla questione.
Ovvie soddisfazioni da parte della Lac e del proprio presidente, Andrea Zanoni, che immediatamente hanno diffuso la notizia della decisione del Tar, ma l’assessore regionale alla caccia, Daniele Stival, non accetta di buon grado i commenti in merito dell’eurodeputato e commenta a sua volta la questione: “Con tutto il rispetto per l’eurodeputato Andrea Zanoni, ritengo non sia il caso di commentare una decisione della quale la Regione non è al momento stata informata dalla fonte deputata a farlo e della quale non conosciamo le motivazioni”.
Continua ancora Stival, “Non appena saremo messi in condizione di valutare appieno i contenuti di tale decisione prenderemo le determinazioni del caso, nel pieno rispetto della magistratura amministrativa, ma anche nella convinzione di avere ottimi argomenti per far valere le buone ragioni dell’amministrazione regionale e quelle del mondo venatorio”.
Successivamente, una volta valutata adeguatamente la questione, l’assessore Stival confida nelle ragioni che hanno portato alla delibera della caccia in deroga e fa sapere: “Prima di tutto voglio chiarire che la Regione del Veneto confida di far valere le proprie ragioni nell’udienza del 19 ottobre, nella quale contiamo di poter convincere il Tar Veneto, così come accadde lo scorso anno, della correttezza del provvedimento regionale che ha recentemente autorizzato i prelievi venatori in deroga”.
Inoltre, in merito alle discussioni sollevate intorno alla questione, l’assessore si dichiara “stupito ed amareggiato per le polemiche innescate da una parte del mondo venatorio, a seguito della decisione del Tar di sospendere la delibera regionale sulla caccia in deroga sino alla seduta collegiale del 19 ottobre prossimo”.
Afferma poi Stival sulle precedenti sanzioni da parte dell’Unione Europea “Chi polemizza dimentica che lo scontro con le istituzioni comunitarie è stato innescato da una gestione della materia poco lungimirante, che a suo tempo portò alla condanna del Veneto presso la Corte di Giustizia europea. La procedura di infrazione che la Regione ha dovuto subire ci ha complicato la vita all’inverosimile, tanto che tutto ciò che di buono possiamo fare viene sistematicamente contestato”.
Prosegue l’assessore: “Questa parte minoritaria del mondo venatorio nel chiedere una pericolosa “reiterazione”, con qualche modifica, della delibera sospesa dal Tar sembra non comprendere come la situazione sia molto diversa da quella che si aveva solo due anni fa, quando la Corte di Giustizia ancora non aveva condannato la legge regionale veneta n.13 del 2005, pur successivamente modificata, e ancora non era innescato il conflitto con il Governo innanzi la Corte Costituzionale, presso la quale stiamo difendendo la delibera di Giunta dello scorso anno.”
Contesta inoltre Stival: “Accusare il sottoscritto di non avere voluto fare una legge è’ semplicemente ridicolo, posto che un paio di disegni di legge sono stati presentati in Consiglio Regionale e sono dormienti. Ma non è questo il punto. Purtroppo anche le leggi regionali hanno vita breve se vengono impugnate”.
Quindi attacca l’assessore regionale alla caccia “Continuerò a difendere con ogni mezzo i nostri provvedimenti sulle deroghe, in modo corretto. Le furberie, abbiamo visto, pagano molto poco, non danno risultati apprezzabili sotto i profili della certezza del diritto, tanto invocati nel passato, e compromettono ulteriormente il rapporto con il Governo e con l’Unione Europea”.
Infine Stival esorta a placare le polemiche e conclude sulla questione: “Quello che dobbiamo fare con il contributo di tutti e senza polemiche è un lavoro duplice: difendere i nostri provvedimenti (magari la prossima volta ci piacerebbe che qualche Associazione intervenisse al Tar al nostro fianco, in gergo tecnico si dice ad opponendum, per sostenere in modo ancora più forte le ragioni del mondo venatorio!) e contemporaneamente lavorare da subito per le prossime stagioni venatorie portando a casa finalmente il reinserimento dello storno nell’elenco delle specie cacciabili”.
Proseguendo l’assessore Stival fa una esplicita richiesta: “A questo proposito chiedo a tutti gli Europarlamentari interessati (se ben ricordo esiste un intergruppo che segue la materia) di organizzare subito un incontro con la Commissione Europea per calendarizzare finalmente l’aggiornamento degli elenchi delle specie cacciabili”.