La notizia delle probabili sanzioni all’Italia da parte della Comunità Europea per le deroghe applicate da alcune regioni in materia venatoria si ripercuote sulle decisioni dei vari TAR regionali e dei superiori organi di controllo.
Non a caso quindi il Consiglio di Stato, nella seduta di ieri, 25 Novembre 2011, ha nuovamente sospeso la caccia in deroga a fringuelli, peppole, pispole, storni e frosoni nella Regione Veneto precedentemente autorizzata fino a fine anno da un’apposita delibera regionale accogliendo così la richiesta preliminare della Lega per l’abolizione della caccia.
La sospensione si protrarrà fino al prossimo 6 Dicembre, data fissata per la Camera di consiglio, e le motivazioni riguarderebbero l’assenza del parere da parte dell’ISPRA sulla deroga.
In particolare si legge nel decreto del Consiglio di Stato che “non è stato formulato il rescritto parere obbligatorio da parte dell’Ispra” pertanto “sussistono le condizioni di estrema gravità e urgenza”.
Inoltre, facendo riferimento ad decreto simile riguardante la Regione Liguria, secondo i giudici “l’ipotizzato danno ambientale (riconducibile all’abbattimento dei volatili) non sarebbe ristorabile, con possibili procedure d’infrazione a carico dello Stato italiano” e a tal proposito vengono citate la direttiva europea e le varie sentenze della Corte di Giustizia Europea sulla questione.
Ovvia la soddisfazione della LAC il cui presidente, Andrea Zanoni, esulta “questo decreto del Consiglio di Stato finalmente ci riporta nella legalità salvando migliaia di piccoli uccelli canori protetti”.
Inoltre minaccia Zanoni, “Se il 6 dicembre il verdetto sarà confermato chiederemo alla magistratura di vagliare i tesserini venatori dei cacciatori in deroga perché gli abbattimenti degli uccelli protetti non sono avvenuti con la copertura della legge e pertanto si tratterà di bracconaggio”.
E infine conclude l’eurodeputato, “Bisognerà successivamente far pagare il gravissimo danno arrecato all’ambiente al presidente Luca Zaia, all’assessore Daniele Stival e alla Giunta veneta”.
La questione fa montare l’indignazione dell’eurodeputato, Segio Berlato, che chiede le dimissioni dell’assessore regionale Daniele Stival in quanto responsabile delle sospensioni, che a dire di Berlato ci sono “solo perché l’assessore Stival ha deciso, forse perché malamente consigliato, di applicare le deroghe in Veneto con atto amministrativo (delibera di Giunta) e non con legge come era invece avvenuto in Veneto dal 2002 al 2009”.
L’assessore Stival non risponde alle critiche di Berlato ma annuncia: “Chiederemo al Consiglio di Stato di anticipare la discussione di merito sulla questione della caccia in deroga” aggiungendo che nonostante la Regione possa decidere le deroghe le “sentenze e decisioni della magistratura amministrativa sembrano sostanziare il fatto che l’unica decisione da prendere sia quella di non decidere. Con buona pace delle certezze che ogni cittadino, cacciatore o non cacciatore, ha ragione di pretendere”.