Caccia in Veneto: il Tar ha revocato la sospensiva al Calendario Venatorio regionale prendendo atto delle modifiche apportate al documento dalla Regione; via libera per i cacciatori, si può cacciare.
Il Tribunale Amministrativo del Veneto ha valutato favorevolmente le modifiche e le integrazioni apportate dalla Regione al Calendario Venatorio, riapprovato poi dalla Giunta Regionale, decidendo quindi di revocare la sospensiva che nei giorni scorsi ha reso la vita difficile ai cacciatori veneti; sembra quindi che si possa tornare a cacciare sul territorio regionale. La valutazione di merito da parte dei giudici del Tar sul ricorso presentato dagli ambientalisti avverso il Calendario Venatorio veneto si svolgerà nella seduta del prossimo 30 ottobre ma nel frattempo i cacciatori veneti potranno approfittare della tregua per praticare l’attività venatoria per 19 specie di avifauna migratoria che erano state precedentemente vietate proprio in un periodo in cui il passo migratorio sembra al culmine.
Nonostante la vittoria odierna, il presidente provinciale di Federcaccia, Alessandro Salvelli, esprime il proprio rammarico per i “dieci giorni di caccia persi” punta il dito contro gli ambientalisti affermando “I nostri e i loro diritti devono essere parificati. Questa vicenda deve indurci a riflettere su come resistere al loro assedio. Non se ne può più di questo ambientalismo esasperato. Sembra una contraddizione ma non lo è: spendendo loro soldi, i cacciatori contribuiscono fattivamente alla conservazione dell’ambiente e della selvaggina proprio per assicurare continuità alla caccia. Gli ambientalisti, invece, per la loro attività consumano soldi pubblici”.
Anche il presidente provinciale dell’Associazione Cacciatori Veneti, Massimo Moranduzzo, ha commentato la questione, “Finalmente sull’illogicità prevale il buonsenso. Non è possibile che il mondo venatorio sia vessato a questo modo e che la politica si prostri a qualsiasi istanza degli ambientalisti”.
La Regione Veneto però si dice ottimista e nella giornata di ieri, con un proprio comunicato, l’assessore regionale alla caccia, Daniele Stival, ha informato tutti gli interessati della riapprovazione con modifiche e delle integrazioni del Calendario Venatorio.
Si legge infatti nel comunicato, “La Giunta regionale ha riapprovato oggi con modifiche e integrazioni il Calendario Venatorio del Veneto. La riadozione – ha spiegato l’assessore all’attività venatoria Daniele Stival – è avvenuta sulla base di una più analitica rilettura del parere a suo tempo espresso sulla proposta originaria dall’ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, e tenuto conto della sospensiva del Calendario stesso decisa dal TAR Veneto, che ha in questo parzialmente accolto il ricorso di alcune associazioni ambientaliste, in attesa della discussione di merito. In particolare, abbiamo meglio descritto i limiti relativi 19 specie degli allegati SPEC (Species of European Conservation Concern)e inserito ulteriori motivazioni per la caccia in zone SIC (Sito di Importanza Comunitaria) e ZPS (Zona di protezione Speciale)”.
Grande soddisfazione per l’assessore Stival che dopo la revoca della sospensiva ha commentato, “Da domani la caccia può riprendere con le nuove regole che abbiamo definito. Rimaniamo in attesa del giudizio di merito, ma gli adeguamenti apportati, che hanno indotto il Tribunale amministrativo del Veneto a rivedere la sospensiva, ci dicono che la strada intrapresa è quella giusta, perché basata su una lettura corretta, analitica e non pregiudiziale delle norme e dei pareri istituzionali in materia di caccia, da parte della Regione”.
Per i cacciatori veneti in pratica nulla è cambiato ad esclusione del fatto “che non si può sparare in laguna con pallini di piombo”. Inoltre Stival ha tenuto a precisare “Rispetto ai piani venatori elaborati dai miei predecessori, l’attuale non prevede variazioni sostanziali di dimensionamento, localizzazione, caratteristiche tecniche, quantitativi di fauna prelevabile”.
12 ottobre 2012