Caccia in Veneto: l’Unione Europea apre inchiesta sulla situazione venatoria nella regione riscontrando “elementi incompatibili” con la Direttiva Europea.
L’Unione Europea, a seguito dell’interrogazione parlamentare al Commissario UE per l’Ambiente, Janusz Potocnik, ha aperto un inchiesta sulla caccia nella Regione Veneto rilevando alcune irregolarità rispetto alle direttive europee. Autore dell’interrogazione è l’eurodeputato di Idv, Andrea Zanoni, il quale nel documento denunciava una particolare situazione che metterebbe a rischio circa venti specie di uccelli.
Sulla questione Zanoni ha spiegato, che nel Calendario Venatorio del Veneto sarebbero presenti “alcuni elementi potenzialmente incompatibili con la Direttiva Europea” sugli uccelli pertanto la Commissione Europea ha aperto un inchiesta, contattando le Autorità della Regione Veneto al fine di ricevere maggiori informazioni ed eventualmente decidere in merito.
Secondo Zanoni quindi la Regione Veneto potrebbe incorrere nelle sanzioni europee ed afferma critico, “Ormai a Bruxelles hanno capito bene che la Giunta Zaia, invece di fare rispettare la direttiva Uccelli, fa di tutto per assecondare ciecamente la lobby ingorda dei cacciatori”.
Le motivazioni di Zanoni secondo le quali il Calendario Venatorio veneto violerebbe le direttive europee si riassumono fondamentalmente in cinque punti: prima tra tutti l’apertura della caccia al 16 settembre per ventitre specie di uccelli tra specie migratorie e stanziali, pertanto in un periodo che coincide con le fasi della dipendenza; altro motivo contestato è la chiusura della caccia ad una ventina di diverse specie di uccelli migratori dopo l’inizio del periodo in qui questi fanno ritorno al luogo di nidificazione; contestata anche l’attività di addestramento dei cani da caccia a partire dalla terza domenica di agosto, ovvero nel periodo in cui alcune specie ancora non hanno completato la riproduzione o gli esemplari giovani sono ancora dipendenti dagli adulti; Zanoni punta il dito anche contro i carnieri giornalieri e stagionali considerandoli incompatibili con lo stato di conservazione di quattro specie di uccelli migratori, ed infine l’eurodeputato contesta la caccia a due specie di uccelli migratori ritenuti a rischio e pertanto da proteggere.
Infine Zanoni conclude affermando soddisfatto, “Non avevo dubbi che l’UE avrebbe aperto un procedimento nei confronti del Veneto; Potocnik lo ha già detto a maggio scorso: se anche quest’anno continuano le deroghe irregolari allora scattano le sanzioni”.
01 ottobre 2012