Con il pronunciamento odierno, il Consiglio di Stato respinge il ricorso presentato dalla LAC (Lega per l’Abolizione della Caccia) e riapre le cacce in deroga in Veneto.
Dopo ben due sospensive da parte del TAR del Veneto e quella del Consiglio di Stato, abbiamo l’ennesima dimostrazione della legittimità dell’impianto normativo che ha consentito l’applicazione del regime di deroga in Veneto dal 2002, rendendo evidente che ad essere inadatto è lo strumento che è stato utilizzato in Veneto per applicare le deroghe e non certo la legittimità delle deroghe.
Del resto la Regione Lombardia, che ha copiato quest’anno le modalità di applicazione delle deroghe adottate dal Veneto dal 2002 al 2009, ha permesso ai cacciatori lombardi di cacciare senza interruzioni per l’intera stagione venatoria.
Se in Veneto si fossero applicate anche quest’anno le cacce in deroga con legge, cosi come del resto avvenuto dal 2002 al 2009, non ci sarebbero state nè sospensioni della caccia e neppure nessun altro tipo di problema.
Voglio ricordare ad Andrea Zanoni, che troppo frettolosamente aveva venduto la pelle dell’orso, che, differentemente da quanto da lui affermato nei giorni scorsi, l’Italia non è mai stata chiamata a pagare neppure un euro di multa per l’applicazione del regime di deroga in Veneto.
Ci auguriamo tutti che, dopo questa ennesima dimostrazione, l’assessore Stival, o chi prenderà il suo posto, possa far approvare le cacce in deroga con legge per la prossima stagione, scelta che eviterebbe a lui le figuracce rimediate quest’anno, garantendo ai cacciatori del Veneto maggiori certezze nei rispetto dei loro diritti.
on. Sergio Berlato
Vice Capo Vicario Delegazione PDL nel PPE
Vicenza, li 30 novembre 2011