Caccia in Veneto: l’on. Sergio Berlato esprime in un proprio comunicato replica e critica le affermazioni dell’assessore regionale Daniele Stival.
Davvero singolare la coerenza dell’assessore leghista Stival che, nell’affermare demagogicamente “PRIMA IL VENETO”, organizza una riunione a Venezia invitando tutte le associazioni nazionali, escludendo deliberatamente l’Associazione Cacciatori Veneti che è la prima associazione veneta per capacità propositiva e solo la seconda, per il momento, per numero di iscritti a livello regionale. Davvero ridicolo il tentativo dell’Assessore regionale Stival di spacciare per scoop una lettera della Presidenza del Consiglio dei ministri distribuita durante la riunione di Venezia del 10 gennaio 2013, mentre in realtà questa lettera datata 20 luglio 2012 era già nota la settimana successiva alla sua emanazione.
Stival tenta di spacciare quella lettera come motivo che ha impedito alla regione di applicare le cacce in deroga in Veneto per la stagione venatoria che si sta rovinosamente concludendo, mentre in realtà in quella lettera non si dice che non si possono applicare le deroghe in Veneto ma si afferma che, se le deroghe non verranno applicate nel rispetto delle Direttive comunitarie, l’Italia verrà sottoposta a procedura di infrazione con la possibilità, in caso di condanna dell’Italia, di comminazione anche di sanzioni pecuniarie. Qualsiasi vigile urbano avvisa gli automobilisti che, se dovessero superare i limiti di velocità, potrebbero incorrere in sanzioni pecuniarie. Questo non significa che questo giusto avvertimento possa essere spacciato per un divieto di circolazione a tutte le auto.
Ribadendo che l’Italia non ha mai pagato neppure un euro di sanzione pecuniaria a causa della caccia o dei cacciatori del Veneto, è utile ricordare che l’Italia è a tutt’oggi sottoposta a ben 99 procedure di infrazione da parte dell’Unione europea per provvedimenti assunti da certi politicanti che, nell’adottarli, non si sono mai posti il problema del rischio che l’Italia venisse condannata dall’Unione europea. Ci stupisce che si facciano questo scrupolo solo per i provvedimenti che riguardano la caccia. Loro che ritengono di essere bravi, facciano bene i provvedimenti e nessuna sanzione verrà imposta all’Italia ed al Veneto.
Stival afferma che l’ordinamento che regola la materia caccia è complesso, ma è costretto ad ammettere (non potrebbe fare diversamente) che le normative comunitarie sono immutate dal 1979, totalmente riconfermate dalla recente direttiva 147/2009/CE. Stival si lamenta del fatto che gli anticaccia facciano i ricorsi contro i suoi provvedimenti, costringendolo a continue manovre correttive. Va ricordato a Stival che negli ultimi vent’anni gli anticaccia hanno sempre fatto ricorso contro tutti i provvedimenti che riguardano la caccia, con la sola diffenza che nel passato i ricorsi gli anticaccia li perdevano.
In questi ultimi due anni in cui la caccia in Veneto è gestita da Federlega, gli anticaccia continuano a vincere i ricorsi. Delle due l’una: o ultimamente è aumentata la bravura degli anticaccia che fanno i ricorsi, oppure e’ diminuita la capacita’ e la competenza di chi fa i provvedimenti regionali che riguardano la caccia.
Stival si lamenta della ben nota posizione ostile dell’ISPRA ma non ha fatto nulla per far approvare la legge regionale che, cosi come prevede l’attuale legge statale 157/92, potrebbe dar vita all’Istituto Veneto per la Fauna Selvatica che potrebbe fornire alla Regione Veneto quei pareri che l’ISPRA non vuole fornire. Fanno finta di combattere per permetterci di essere “PARONI IN CASA NOSTRA” e poi, quando entrano in possesso delle chiavi di casa, non sanno cosa farsene.
Stival afferma che Berlato, che siede da più di dieci anni al Parlamento europeo, non ha fatto nulla per contrastare gli anticaccia. Ricordiamo a Stival che nelle file del suo partito, la Lega Nord, sono stati eletti in Europa e tutt’ora insediati al Parlamento europeo, ben nove deputati per difendere gli interessi della Padania e dei quali non si leggono interventi in difesa della caccia e dei cacciatori padani.
E’ utile altresi ricordare che Berlato ha contribuito a difendere quelle Direttive comunitarie (79/409/CEE e 147/2009/CE) che permettono ancora oggi un regolare esercizio della caccia in tutti gli stati membri dell’Unione, Italia compresa.
Come fanno i bambini che esibiscono le abrasioni procuratesi dalle cadute dal triciclo, come fossero medaglie al merito ed al valore in battaglia, Stival esibisce alcune minacce ricevute da qualche cittadino esasperato a causa delle continue prese per i fondelli a cui viene sottoposto da parte di qualche amministratore le cui capacita’ amministrative sembrano essere ai più sconosciute, spacciandole come testimonianza dei rischi che corre nel combattere in favore dei cacciatori del Veneto. E’ utile ricordare che Sergio Berlato ha ricevuto negli ultimi vent’anni numerose decine di minacce ( anche di morte ).
A differenza di Stival o di qualche suo collega in gonnella, Berlato non si è mai fatto intimidire ed ha sempre continuato a combattere coerentemente per difendere i diritti di tutti i cittadini che chiedono di esercitare le loro attività nel rispetto delle normative vigenti.
Ribadisco la mia proposta/scommessa pronunciata in occasione del partecipatissimo incontro tenutosi in Fiera a Vicenza il 15 dicembre 2011: La Regione Veneto affidi a Sergio Berlato ed all’Associazione Cacciatori Veneti-CONFAVI la gestione della caccia in Veneto.
Se Sergio Berlato, a cominciare dalla prossima stagione venatoria, non riuscisse a permette ai cacciatori del Veneto di tornare a cacciare in modo dignitoso (deroghe comprese) nel rispetto delle normative vigenti, si impegna a dimettersi dalla carica di Parlamentare europeo. Questa è la scommessa e l’impegno pubblicamente assunto da Sergio Berlato. Attendiamo con curiosità la risposta da parte della Regione.
14 gennaio 2013
Sergio Berlato
Deputato italiano al Parlamento europeo