Polemica tra le Guardie Giurate Venatorie e il Comune di Vasto sulla questione dei confini della Riserva Regionale “Bosco di Don Venanzio”.
Nei giorni scorsi sono state rilasciate alla stampa dal consigliere comunale Del Prete alcune dichiarazioni in merito alla vicenda dei confini della Riserva Naturale Guidata Regionale “Bosco di Don Venanzio”.
Del Prete sostiene che la Riserva “contiene erroneamente decine di ettari di territorio di Vasto” citando inoltre “vicende che hanno visto protagonisti cacciatori denunciati perché sorpresi all’interno della riserva, ma in territorio del Comune di Vasto che, per legge, dovrebbe essere fuori dalla riserva”.
Sulla vicenda intervengono le Guardie Giurate Volontarie dell’Associazione WWF e quelle dell’Associazione Corpo Provinciale G.e.v. “Chieti” che escludono, stando all’attuale normativa vigente, qualsiasi possibilità di esercitare la caccia all’interno della Riserva Regionale “Bosco di Don Venanzio” sia in agro del comune di Pollutri sia in quello di Vasto.
Dichiara Claudio Allegrino, Coordinatore delle Guardie Giurate del WWF: i confini della Riserva sono indicati nella cartografia allegata alla legge regionale che istituisce la Riserva Regionale. Essi comprendono i comuni di Vasto e di Pollutri. Questa cartografia è l’unica che abbia valore legale in quanto l’unica ad essere pubblicata sul Bollettino Regionale (BURA) della Regione Abruzzo.
Dichiara Antonio Giovannelli Presidente delle Guardie Volontarie Venatorie dell’Associazione Corpo Provinciale GEV “Chieti”: le Guardie Venatorie agiscono nel rispetto della normativa vigente in base alla quale l’attività venatoria svolta all’interno dei confini della Riserva (come delimitati dalla cartografia e normativa in vigore) è vietata e penalmente perseguita. Il consigliere Del Prete fa riferimento ad una proposta di legge della giunta regionale Pace che, pertanto, è decaduta non essendo stata approvata e non avendo alcun valore di legge.
Invitiamo il consigliere Del Prete ad essere maggiormente cauto nel rilasciare dichiarazioni che potrebbero indurre in confusione i cacciatori in merito alla possibilità di cacciare all’interno della Riserva Regionale, ma soprattutto potrebbero fomentare gli animi e creare situazioni che potrebbero diventare rischiose per i volontari stessi.
Invitiamo tutti i portatori di interessi a sedersi attorno ad un tavolo al fine si possa trovare una soluzione sulla vicenda dei confini della Riserva Bosco di Don Venanzio da sottoporre al Consiglio Regionale affinché legiferi di conseguenza.
I cacciatori sono tenuti a conoscere i confini delle aree interdette all’attività venatoria. Le nostre Associazioni continueranno sempre a perseguire sia bracconieri sorpresi all’interno del Bosco di Don Venanzio sia ogni altra forma di bracconaggio, così come sempre hanno fatto.
Antonio Giovannelli
Presidente delle G. V. V. dell’Associazione
Corpo Provinciale GEV “Chieti