Caccia: Valserra, a Poggio Lavarino (TR) un dibattito con i vertici nazionali di Arci Caccia e Federcaccia, “la caccia si salva con unità del mondo venatorio”.
Secondo Massimo Buconi, “al tempo del referendum avevamo contro un pezzetto di politica. Oggi abbiamo contro una cultura estremista che ignora le basi stesse del mondo rurale, il ruolo della caccia nella gestione del territorio e nel mantenimento della biodiversità. Il mondo venatorio avrà un futuro solo se saprà operare in modo corretto e far capire l’utilità stessa della caccia. Per essere apprezzati bisogna abbandonare questa immagine di litigiosità che ci caratterizza e attuare finalmente la coesione politica e decisionale”.
Apprezzamento per i risultati ottenuti dal coordinamento venatorio umbro è stato espresso da Vladimiro Boschi , secondo il quale si è trattato “di uno trumento importante di dialogo che ha saputo recepire le proposte per l’elaborazione di un calendario venatorio che, pur non perfetto, è di gran lunga migliore rispetto a quelli applicati in altre parti d’Italia. Bisogna dare continuità a questo modello di cooperazione, anche al di fuori dei tavoli’ ufficiali”.
“Con la scomparsa delle province chi governerà il mondo della caccia? questa responsabilità, è stato detto, non può essere assunta dai comuni altrimenti si rischia una chiusura e una conflittualità ancora maggiore fra i territori”. “Possibile – si è chiesto Osvaldo Veneziano – che non si riesca a far riunire gli assessori competenti di quattro regioni per scrivere un calendario armonico e omogeneo? Non ci si può fare la guerra per mezza giornata di caccia in più o in meno. Al di là delle appartenenze politiche, le Regioni devono aprire un dialogo che porti finalmente a risultati concreti”. Modugno, dal canto suo, ha mostrato di apprezzare molto il luogo: “Grazie all’invito ho scoperto un angolo d’Italia bellissimo che merita di essere adeguatamente valorizzato”.
Fonte: Terniinrete
( 25 giugno 2014 )