In Valle d’Aosta il Consiglio Regionale ha approvato le modifiche alla normativa sulla gestione della fauna e la disciplina della caccia.
Nel pomeriggio di ieri, 6 giugno 2012, il Consiglio Regionale valdostano ha approvato il disegno di legge composto da 12 articoli contenente modifiche alla Legge Regionale 64/1994 sulla tutela e la gestione della fauna selvatica nonché sulla disciplina dell’attività venatoria.
Sul nuovo provvedimento normativo il consigliere regionale Mauro Bieler ha spiegato “Il disegno di legge va a modificare alcuni articoli per rafforzare la sintonia tra cacciatore e gli areali nei quali abitualmente svolge la sua attività, introducendo anche un numero massimo di elementi componenti le sezioni (da un minimo di nove e un massimo di ottanta), in modo da rendere omogenea la distribuzione dei cacciatori rispetto agli ettari di territorio disponibili”.
Proseguendo ha affermato Bieler, “Vengono poi normati l’utilizzo sempre più razionale delle prede con l’introduzione dei centri per la lavorazione delle carni e la detenzione dei trofei attraverso una sburocratizzazione degli adempimenti: si tratta di novità significative destinate alle attività di realizzazione di oggetti ornamentali con i palchi o di somministrazione di menu a base di selvaggina locale. Molto importanti anche i corsi di preparazione per gli esami all’abilitazione venatoria, per il maneggio delle armi e il loro miglior utilizzo”.
Anche il consigliere Giuseppe Cerise è intervenuto sulla questione commentando “Il disegno di legge disciplina in modo più completo l’attività venatoria. Voteremo questa legge confortati dal fatto che la vigilanza è affidata a professionalità collaudate come quelle presenti nel Corpo Forestale”.
Allo stesso modo ha commentato il nuovo provvedimento normativo l’assessore all’agricoltura e risorse naturali, Giuseppe Isabellon, spiegando che “non è stato facile arrivare a una condivisione, così come è stato articolato il dibattito sia in Commissione sia nel mondo venatorio”.
Concludendo ha affermato Isabellon “L’obiettivo era di mettere mano a una legge del 1994 che necessitava di una revisione tenuto conto anche dei cambiamenti intervenuti, come l’introduzione della caccia di selezione introdotta più di dieci anni fa. Di qui la ricerca di un sempre maggiore legame cacciatore-territorio, riorganizzando le circoscrizioni e le sezioni”.