Il Coordinamento Regionale delle squadre di caccia al cinghiale umbre chiede la modifica del Calendario Venatorio 2012/2013 per la caccia ad altre specie.
Il Coordinamento Regionale delle squadre di caccia al cinghiale, rappresentativo di oltre 11.000 cacciatori iscritti in 208 squadre ed appartenenti a tutte le associazioni venatorie, è nato non per fare polemiche né con le istituzioni né con tutte le altre forme di caccia, ma per collaborare a una sana gestione del territorio e per rafforzare la centralità del ruolo delle squadre, la cui attività è fondamentale per una efficace gestione della specie.
Malgrado le divergenze sul calendario venatorio dello scorso anno, in più occasioni abbiamo ribadito la nostra volontà di massima collaborazione, sia con le associazioni venatorie sia con le istituzioni per una corretta gestione della specie cinghiale, consapevoli dei problemi che essa può causare all’agricoltura.
Abbiamo fatto le nostre proposte sui temi più urgenti, dando nel frattempo la disponibilità delle squadre ad intervenire in qualsiasi momento ove se ne riscontrasse la necessità. Ma, a distanza di poco tempo, ci troviamo ancora una volta a subire atti da parte delle istituzioni che non potranno non avere conseguenze.
In fase di preadozione nel calendario venatorio 2012/2013 è stata inserita la “novità” della lettera H). Detta norma stabilisce che chi esercita la caccia in battuta, iscritti alla squadra ed ospiti, nella stessa giornata venatoria non potrà praticare nessuna altra forma di caccia, introducendo di fatto la caccia per specie.
Questo significa che dal 30 settembre fino al 30 novembre il cacciatore che partecipa correttamente alle battute non avrà a disposizione nessun giorno per la caccia vagante, dato che la caccia in battuta è considerata tale e potrà usufruire dei soli lunedì e mercoledì per la migratoria esclusivamente da appostamento. Per il mese di dicembre non avrà a disposizione niente in quanto si può cacciare solo tre giorni a scelta.
Ecco quindi che con una norma apparentemente insignificante, inserita nel calendario venatorio, si modifica di fatto sia la legge nazionale sulla caccia sia quella regionale, che nulla prevedono in tal senso, e si introduce la caccia per specie contravvenendo di fatto anche alla proposta avanzata dallo stesso coordinamento che chiedeva di cacciare il cinghiale sia in forma singola che in battuta negli stessi giorni. E’ inaccettabile che una norma di tale portata per i cacciatori e per la caccia in generale, passi con il silenzio di alcune associazioni venatorie e addirittura con il compiacimento di altre.
Crediamo che i problemi del mondo venatorio si debbano risolvere con il dialogo, la collaborazione, ed il lavoro sul territorio tra tutte le associazioni affinché ci sia una selvaggina più numerosa e soprattutto migliore cercando sempre l’unità dei cacciatori e non la loro divisione.
Sono dunque gli iscritti alle squadre il problema della caccia? Da sempre considerati di serie B ora bisogna indirizzarli verso la caccia per specie perché prelevano troppa selvaggina? Non pagano la licenza anche loro? Anzi complessivamente ben di più degli altri perché al momento del ritiro dei verbali sono obbligati a pagare una somma di € 430,00 a squadra.
Noi ci consideriamo prima di tutto cacciatori con una preferenza verso la specie cinghiale e non ci nascondiamo come fa qualcuno che ce l’ha con le squadre per poi cacciare come e dove gli pare il tanto odiato solo a parole “cinghiale”.
All’Assessore Cecchini abbiamo dato la massima collaborazione su tutto ma siamo stati ricambiati da questa ennesima forzatura. Ci domandiamo a quale scopo, dove si vuole portare la caccia in Umbria e perché le tradizioni venatorie non contino più nulla.
Il Coordinamento intende esprimere la completa contrarietà alla lettera H, invitando le Associazioni Venatorie ad intervenire eliminando le limitazioni previste dal calendario e all’ Assessore e alla Giunta Regionale competenti in materia ad ascoltare chi pratica la caccia al cinghiale da quaranta anni prima di prendere decisioni definitive, e di valutare attentamente la possibilità di eventuali ricorsi che potrebbero pregiudicare l’intero calendario venatorio.
Ci auguriamo che la nostra richiesta possa essere presa in considerazione, ribadendo la nostra completa disponibilità a futuri colloqui con tutte le parti interessate e continuando, comunque, a mantenere alta l’attenzione su questo tema in tutte le forme e modi consentiti.
Fonte: SpoletoOnline