L’Associazione Nazionale Libera Caccia esprime le proprie preoccupazioni riguardo la questione della nuova Zona di Ripopolamento e Cattura denominata “Colfiorito”.
Nel corso del mese di settembre 2012 presso il TAR dell’Umbria ha avuto inizio la discussione avente ad oggetto l’annosa questione della neo-istituita ZRC denominata “Colfiorito”. Tutto il mondo venatorio umbro, gli agricoltori, i residenti di Colfiorito e da ultimo (anche se non per ultimo) l’ANLC – sede regionale di Spoleto – erano da tempo in ansia per tale questione ed hanno accolto di buon grado la fissazione della prima udienza.
Erano presenti, in rappresentanza dell’ANLC, gli avvocati Accardi ed Antonini. Dopo aver ascoltato le parti in causa, il Giudice ha rinviato a nuova udienza nel corso del primo semestre dell’anno 2013, per l’emissione della relativa sentenza.
Sin qui tutto nella norma, o quasi. Ciò che è risultato a dir poco sconvolgente, è stato il fatto di apprendere che l’ATC PG2, nella persona del presidente pro tempore, si è costituito presso il TAR dell’Umbria in favore della neo-costituita ZRC di Colfiorito per il tramite di un noto avvocato perugino.
Ma c’è dell’altro: sembrerebbe che il presidente abbia preso questa decisione senza neanche interpellare i membri del Comitato di Gestione dell’ATC. Si spera, quantomeno, che almeno le spese, presenti e future, siano state e saranno pagate personalmente dal presidente e non vadano certamente a gravare sugli ignari cacciatori ed agricoltori che, anzi, lottano per il risultato opposto. Questi ultimi, infatti, si sono per così dire “consorziati” nel far fronte a tale annosa questione e sono riusciti a raggiungere e superare la soglia di adesione per una percentuale superiore al 40% che avrebbe anzi dovuto scongiurare la realizzazione della detta ZRC.
Di fronte ad un simile scenario, è pacifico che l’ANLC, e con essa tutto il mondo venatorio, sia molto preoccupata: di fronte a politiche gestionali del genere, le preoccupazioni sorgono anche per tutte le altre ZRC ricadenti nell’Ambito territoriale di caccia PG2. Queste infatti, pur nella vigenza di apposita convenzione che prevede una quota di denaro versato dall’ATC per l’estensione delle stesse, per far fronte alle spese di cattura, di conduzione e di vigilanza della stessa, non ricevono più alcuna forma di finanziamento dal 2011.
E se la situazione economica dell’ATC PG2 è questa, allora sarà altrettanto lecito porsi un’altra domanda: che fine farà la neo-istituita ZRC “Colfiorito”, se effettivamente non ci sono soldi per finanziarla o mantenerla? La ZRC è molto ampia: una vasta porzione è adibita a Parco, l’altra è stata destinata a zona di ripopolamento e cattura: il tutto senza fondi e con normative spesso contrastanti tra loro. È da qui che nascono le preoccupazioni ed i dubbi dell’ANLC: e siccome il presidente dell’ATC PG2 conosce bene tale situazione, dovrebbe dare delle risposte serie e concrete a tutti i cacciatori.
Visto che, allo stato, nella ZRC di Colfiorito si potranno effettuare solo prelievi selettivi alla specie cinghiale che non hanno costi eccessivi e che comunque, è bene sottolinearlo, andrebbero organizzati con serietà e trasparenza, nel rispetto delle regole e delle normative che li regolano, e nel rispetto, soprattutto, della dignità delle persone e delle associazioni presenti sul territorio.
Questo per non creare attriti e dissapori, coinvolgendo di contro tutto il mondo agricolo, venatorio ed ambientale nella loro prima qualità di gestori naturali del territorio, ancorché di gestori istituzionali.
Associazione Nazionale Libera Caccia Spoleto
18 ottobre 2012