In WWF ed altre associazioni ambientaliste stavolta se la prendono con i cacciatori del Parco del torrente Torre nei pressi di Udine.
La richiesta è quella di revocare il permesso di caccia nel Parco che si dispiega sull’area che costeggia il torrente Torre in modo che non ci siano più eventuali pericoli per i cittadini non cacciatori che si recano al Parco per praticare attività fisica.
Il Parco si estende sui comprensori del comune di Udine, Povoletto, Remanzacco e Pradamano e vede ogni giorno la convivenza tra normali cittadini che vi si recano per semplici passeggiate, giri in bicicletta attività sportive in genere e i cacciatori regolarmente autorizzati a cacciare nella stessa zona.
A dire degli ambientalisti la situazione del parco così come è attualmente sarebbe un rischio per l’incolumità di questi normali cittadini e chiedendo che all’interno di esso non possa essere praticata la caccia, citano un articolo della Legge 157/92 sulla caccia e la protezione faunistica, nello specifico l’articolo 21 lettera a che così recita, “E’ vietato a chiunque l’esercizio venatorio nei giardini, nei parchi pubblici e privati, nei parchi storici e archeologici e nei terreni adibiti ad attività sportive”.
A favore della propria tesi gli ambientalisti citano un precedente analogo rappresentato dal Bosco di Mestre dove il Sindaco di Venezia, con una propria ordinanza dello scorso mese di settembre, ha vietato la caccia nell’area del Parco per tutta la durata della stagione venatoria. Le motivazioni si ritroverebbero nella ritenuta incompatibilità tra l’attività dei cacciatori all’interno del Parco e la sua fruizione da parte di visitatori, turisti e scolaresche, ed al fine di evitare spiacevoli episodi contro la sicurezza ed alla incolumità pubblica.