Il consigliere della Regione Calabria Pasquale Maria Tripodi risponde ad una nota del WWF in merito alle polemiche concernenti la caccia facendo presente che le associazioni ambientaliste non sono le uniche ad avere a cuore la salvaguardia del territorio, delle biodiversità, della natura.
“Le posizioni precostituite, dettate da ideologismo esasperato, non producono alcun risultato, salvo quello di buttare all’aria ogni minimo sforzo per tenere insieme aspettative legittime, peraltro, riconosciute anche dalla legge”. È quanto afferma il consigliere regionale Pasquale Maria Tripodi, rispondendo ad una nota del WWF.
“Le associazioni ambientaliste come il WWF non sono certamente le uniche depositarie di quel tasso di sensibilità che lega l’uomo alla salvaguardia del territorio, delle biodiversità, della natura. Insistere in maniera piccata, come fa il Wwf, con polemiche al limite della pretestuosità, inforcando soltanto il monocolo del proprio, esclusivo, modo di vedere, cozza contro la ragione ed i buoni propositi. Io non trovo alcun infingimento – afferma Pasquale Tripodi – nella proposta di legge sottoscritta con il collega Gianni Nucera, che, come afferma il WWF, tende ad aggirare direttive comunitarie e leggi dello Stato italiano in materia di caccia e di prelievo venatorio.
Lo sostengo, prima ancora che come politico, come appassionato cacciatore, rispettoso della natura, attento al territorio, alle sue migliorie, che anni di incuria e di abbandono, di allontanamento dell’uomo dalle campagne e dalla montagna, ne hanno invece seriamente compromesso l’ecosistema comprimendo le biodiversità. È, quindi, tutto demerito delle “doppiette”? Gli ambientalisti facciano un giro in Aspromonte o in Sila, solo così potranno capire le ragioni profonde del degrado dei territori.
Anziché sparare ad alzo zero contro i cacciatori – continua Pasquale Tripodi – allarghino gli orizzonti del loro sguardo a tutti i Paesi dell’area mediterranea, alla Francia, alla Germania, dove la caccia ed il territorio sono risorse di sviluppo economico regolate in maniera tale da coesistere. Per tali ragioni, ma anche con la volontà di chiudere una polemica francamente stucchevole e senza alcuna base scientifica – conclude Tripodi – nei prossimi giorni con il collega Nucera renderemo pubblico il nostro progetto di legge, aperto alle eventuali migliorie di chi lo desidera, in primo luogo le associazioni ambientaliste e venatorie, con l’obiettivo non di distruggere la natura, che ai cacciatori non interessa proprio, quanto di costruire le migliori condizioni affinché i vari protagonisti stiano dentro un quadro armonico di comportamenti tali da rendere l’esercizio venatorio possibile e compatibile in Calabria, come nel resto dell’Europa e dell’area Mediterranea”.
Fonte: giornaledicalabria.it