Il Consiglio Provinciale di Trento approva il disegno di legge che permette ai cacciatori di poter addestrare i propri cani in apposite aree insieme ad esperti istruttori.
È stato approvato dal Consiglio provinciale di Trento il disegno di legge 250 proposto dai consiglieri Claudio Eccher, Nerio Giovanazzi e Marco Sembenotti, con il quale si prevede l’individuazione nel territorio Trentino di aree idonee all’addestramento e all’allenamento dei cani da caccia con sparo nonché la possibilità per i cacciatori di essere affiancati da esperti accompagnatori dell’Alto Adige passando in via eccezionale per le strade forestali. Per un programma di scambio delle stesse possibilità potranno godere anche gli esperti accompagnatori trentini nella in provincia di Bolzano.
I principali motivi del disegno di legge secondo Eccher riguardano il possibile arricchimento reciproco con Bolzano grazie agli esperti; la possibilità di riservare all’addestramento e allenamento dei cani con sparo alcune zone del territorio provinciale non pregiate dal punto di vista faunistico e dove l’attività venatoria interesserebbe solo animali da allevamento e non selvatici; lo scopo dell’iniziativa è inoltre evitare ai cacciatori di doversi postare fuori provincia per addestrare i proprio cani.
Concludendo ha spiegato Eccher, “Si realizzerà in tal modo un arricchimento reciproco utile a migliorare l’attività venatoria nelle due province e alla caccia di selezione favorita dagli esperti accompagnatori che aiuteranno ad individuare i capi da abbattere”.
Per Nerio Giovanazzi, la nuova normativa non andrebbe a rafforzare la caccia ma, anzi, diminuirebbe la pressione venatoria nelle zone del territorio in cui insiste la fauna stanziale, questo perché i cacciatori andrebbero a frequentare nuove aree popolate da animali da allevamento e nelle quali potrebbero trovare nascere attività economiche di tipo agrituristico.
Contrario il consigliere Roberto Bombarda dei Verdi ha espresso parere contrario in quanto con le deroghe previste dalla normativa in questione si potrà sparare tutti i mesi dell’anno chiedendo inoltre che l’individuazione delle aree per l’addestramento dei cani con sparo siano lontane da paesi, zone naturali protette e da corsi d’acqua.
Anche il consigliere Michele Nardelli si è espresso contrario al disegno di legge in quanto ha spiegato in merito alla sua opinione in merito “La mia è negativa perché l’addestramento dei cani implica il sacrificio di animali, in omaggio a una concezione antropocentrica che non condivido”.
Il promotore della normativa Eccher ha replicato apprezzando che la maggioranza abbia compreso lo spirito di questa nuova legge e ha rassicurato che le zone di addestramento per i cani non arrecheranno alcun disturbo alla selvaggina.