Caccia: a Tione di Trento il “6° Trofeo Visintainer” mette in mostra duemila trofei di caccia agli ungulati.
Non ha le pareti dipinte di rosso come la mostra di trofei sull’evoluzione del collezionismo naturalistico, ambientata nel Museo di Storia Naturale di Venezia, ma a Tione, le 2.000 corna di tutte le dimensioni esposte, in occasione del 6° Trofeo Giorgio Visintainer, hanno richiamato appassionati da tutta la regione. Un vero paradiso per gli amanti della caccia al capriolo, al camoscio e ai grandi ungulati come il cervo o il mufflone. Centinaia testimonianze di abbattimenti, che hanno portato, nel Centro Tennis di Parco Saletti, più di tremila appassionati di arte venatoria. Ambito bottino vittima di fucili di precisione, come le potenti carabine Stayer o Munlicher, munite di “lungo” (il cannocchiale) sulla canna. Non è la prima volta che Tione ospita una manifestazione venatoria di questo tipo.
L’appuntamento, per le sezioni giudicariesi, suddivise nei quattro distretti che comprendono i territori del Brenta e dell’Adamello, è annuale. Ma nella due giorni conclusa ieri, centinaia di appassionati sono venuti da tutte le valli, senza che – com’è accaduto in altre manifestazioni – siano stati disturbati dalle contestazioni della Lav o da altre associazioni ambientaliste contrarie a ogni tipo di approccio violento con la selvaggina. L’esposizione è stata meta continua di esperti. Di cacciatori e appassionati, provenienti non solo dalle sezioni della zona. 41 quelle rappresentate: da Ledro alla valle del Chiese, fino alla Rendena e al Banale. A margine anche l’interessante dibattito “Armi e sicurezza”.
Relatori all’auditorium dell’Istituto Guetti, in via Durone, due esperti di armi e di aspetti legislativi come il dott. Edoardo Mori, ex presidente del Tribunale di Bolzano, e l’avvocato Andrea Antolini, vice presidente dell’associazione cacciatori del Trentino. Hanno parlato di come gestire correttamente, e in sicurezza, le armi per l’attività venatoria. Non tralasciando le responsabilità implicite per la loro custodia. Ne è emerso un interessante vademecum, a cui tutti gli appassionati dovrebbero attenersi, per evitare che gli strumenti di uno sport, rappresentino dei pericoli per la propria e l’altrui incolumità. Norme, tra l’altro contenute i un interessante opuscolo di recente pubblicazione da parte dell’Accademia Ambiente (Foreste e Fauna del Trentino), della Questura di Trento e dell’Associazione Cacciatori della Provincia.
All’incontro, con all’attivo la presenza di oltre 300 persone, si è parlato anche di “Unguati, nei nostri distretti, oggetto di delega gestionale”. Ha relazionato il tecnico Michele Rocca. Negli spazi del Centro Tennis i trofei, suddivisi per sezione, hanno rappresentato l’attrazione di un appuntamento venatorio molto atteso. Centinaia e centinaia di corna di ogni tipo e dimensione ( le più interessanti bardate con tanto di coccarda), a testimonianza di quella battuta su quel versante impervio, o di quel colpo, così ben assestato, da essere diventato un cult da raccontare ad ogni cena con amici o di battuta. I cacciatori si sa, amano spararle grosse.
E un po’ come i colleghi pescatori – amanti di altri tipi di canne – a volte sono autori di racconti da prendere con le pinze. A Tione però, nella mostra allestita sotto i lamellari di Parco Saletti, una struttura diventata teatro di fiere espositive e manifestazione di settore, tutti quei “palchi” di animali selvatici, divisi per zone, hanno testimoniato l’immutata passione per tanti amanti della caccia nei piccoli centri di montagna. Dove il cervo sta proliferando a dismisura. Mentre i camosci (1/3 di tutto il Trentino) è stabile, e caprioli – dopo anni di preoccupante decremento – stanno rioccupano il loro habitat.
18 marzo 2013
Fonte: Giudicarie