Caccia di selezione a Cervi e Caprioli in Trentino Alto Adige, proposta shock del Comitato Faunistico: abbattere prima i cuccioli poi le madri.
Il Comitato Faunistico del Trentino, in merito alla caccia di selezione a Cervi e Caprioli, inserisce una specificazione nella proposta normativa che da vita alla polemica tra ambientalisti e cacciatori: è opportuno abbattere prima i cuccioli poi le madri per evitare che i piccoli muoiano comunque. Questo è il contenuto della proposta di “prescrizioni tecniche 2013/2014 per l’esercizio della caccia” in Trentino, prevista al punto 12.10, adottata dal Comitato Faunistico nella seduta dello scorso 12 febbraio ed ora in attesa di approvazione.
Il motivo di fondo di questa particolare specificazione contenuta nella proposta normativa sarebbe quello di evitare che i piccoli di cervo o Capriolo possano soffrire a causa della morte delle loro mamme che, nel caso fossero abbattute per prime, li lascerebbero senza guida e senza nutrimento se ancora in periodo di allattamento. La proposta che “nella caccia al Cervo e al capriolo possano essere prelevate anche le femmine accompagnate dal piccolo ed in questi casi il piccolo è abbattuto per primo” dettata nel contenuto della normativa in esame, a quanto pare è venuta proprio dagli ambientalisti del Comitato Faunistico.
Per Adriano Pellegrini, rappresentante del Pan-Eppaa, Ente Provinciale Protezione Animali, si tratta di una necessaria specificazione ed ha affermato, “da animalista convinto sono stato io a chiedere l’inserimento del comma. E Nigra, del WWF, ha votato con me. Si tratta di un’indicazione che c’era già riguardo al Calendario Venatorio di parecchi anni fa e poi è stata tolta. Ma credo sia giusto ci sia, nero su bianco, perché tanto è comunque prassi fare così e poi, da ambientalista convinto, ribadisco, se proprio devo, preferisco veder morire un cucciolo piuttosto che la madre, con un cucciolo lasciato solo e destinato comunque a morire di stenti, senza una sua guida”.
I cacciatori si sono opposti alla specificazione in quanto nasconderebbe l’ennesimo tentativo degli animalisti, in questo caso i proponenti l’emendamento, di ostacolare il più possibile l’attività venatoria; infatti il presidente dell’Associazione Cacciatori Trentini, Gianpaolo Sassudelli, pensa si tratti di una vera e propria imboscata ed afferma, “Ciò che dice la prescrizione, inserita in forma scritta per la prima volta, è da sempre una buona norma di comportamento da parte dei cacciatori. Abbattere prima la madre e lasciare il cucciolo significa consegnarlo comunque a morte certa. E per la specie è più preziosa una madre, di un cucciolo”.
Proseguendo Sassudelli ha aggiunto, “Ciò porterà ad un mucchio di problemi perché darà luogo a numerosi contenziosi. Se verrà abbattuto un cucciolo e verrà risparmiata la madre in periodo di allattamento, successivamente un cacciatore potrà liberamente abbattere quella femmina, perché senza cuccioli. Ma in caso di controlli, avrà abbattuto una femmina in periodo di allattamento, e sarà passibile di sanzione”.
11 marzo 2013