Caccia: Toscana, sciolto il nodo dei capanni per uso venatorio grazie alla proposta di modifica normativa del consigliere Santini in Consiglio Regionale.
“Una strada sbagliata, rigettata a livello nazionale, e che rischiava di penalizzare il settore venatorio”, osserva Santini: “il tentativo compiuto dalla Regione, infatti, invece di salvaguardare i cacciatori, ha creato un vero e proprio conflitto di attribuzioni tra lo Stato e la stessa Regione, che si è concluso, inevitabilmente con il prevalere del primo sulla seconda. E la conseguenza sarebbe stata che tutti gli appostamenti fissi, nonostante la normativa regionale, sarebbero dovuti essere demoliti, con gravi sanzioni pecuniarie e penali per chi non avesse ottemperato all’obbligo”.
La modifica alla legge regionale prevede come prima azione “tampone” la proroga del termine ultimo, che passa dal 28 febbraio al 28 maggio. Al contempo, commenta il presidente Santini “attraverso il coinvolgimento dei nostri parlamentari, stiamo lavorando affinché il Governo adotti un decreto che modifichi la legge 42/2004, inserendo gli appostamenti da caccia nella categoria dell’attività edilizia libera così da salvaguardare i 12mila “capanni” già presenti sul territorio toscano ed evitare un inutile sovraccarico di burocrazia per i cacciatori e i comuni. La disponibilità che ho riscontrato da parte degli altri capigruppo mi fa ben sperare in un identico interessamento da parte delle altre forze politiche”, conclude Santini.
27 febbraio 2014
Fonte: LiberoQuotidiano