Caccia: Toscana, il “pasticcio” dei capanni da caccia, timori di abbattimento e la normativa regionale che fa chiarezza.
Proseguendo ha quindi spiegato Mugai, “Per questo motivo abbiamo invitato tutte le Associazioni Venatorie del territorio a prendere contatti con i nostri uffici dove esamineremo la questione cercando di trovare soluzioni percorribili, avviando nel contempo un confronto in Regione per trovare una sintesi ai nostri dubbi e poter dare risposte certe ai cacciatori”.
Sulla questione è poi intervenuto il consigliere regionale Marco Spinelli, che ha tirato in ballo la Legge Regionale sulla caccia per fare chiarezza e ritenere infondate le notizie diffuse riguardo gli appostamenti fissi da caccia. Spinelli ha infatti dichiarato, “Quelle riportate da alcuni quotidiani e blog sono dichiarazioni allarmanti e infondate sulla legge regionale che disciplina gli appostamenti fissi di caccia (65/2013 che ha modificato il testo precedente). In poche parole, da quello che ho letto sembra che la Regione si sia accanita contro la caccia di appostamento”.
Proseguendo il consigliere ha affermato, “Il sindaco di Massarosa, Franco Mungai, tra le altre cose, ha detto che si tratta di un ‘pasticcio legislativo di difficile e cavillosa interpretazione, e che l’attuale legge prevede che la realizzazione di capanni da caccia sia assoggettata alle stesse norme per le concessioni edilizie’. Ecco, vorrei spiegare che non è così”.
Spinelli ha quindi spiegato che “A seguito della sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittime le norme del Veneto, è proprio grazie alla nostra legge che tutti gli appostamenti fissi del nostro territorio non sono finiti per essere soggetti ai permessi previsti per costruire qualsiasi altra struttura edilizia. Infatti, la Toscana, con la legge 65/2013 ha risposto alle problematiche definendo le caratteristiche che gli appostamenti devono rispettare (art.6 bis – ovvero, ancorati al suolo senza opere di fondazione, immediatamente e facilmente rimovibili alla scadenza dell’autorizzazione, realizzati con materiale leggero o tipico della zona, privi di condizioni che ne consentono l’uso abitativo, che non causino modifiche permanenti ai luoghi…)”.
Nessun pasticcio, quindi, e nessuna cavillosità normativa. – ha confermato Spinelli – In realtà, abbiamo fatto chiarezza; la nostra è una legge che mette ordine alle regole e salvaguarda la maggioranza degli appostamenti esistenti. La normativa ovviamente interviene su quanto è di competenza della Regione, altri aspetti rimangono, invece, di competenza della Stato”.
Infine Spinelli ha concluso sottolineando, “come il Consiglio dei Ministri dopo aver impugnato la legge del Veneto ha ritenuto di non dover fare la stessa cosa con la normativa toscana; evidentemente giudicandola costituzionale e congrua”.
( 22 febbraio 2014 )