La vicepresidente della commissione Irene Galletti (Movimento 5 stelle) ha illustrato la posizione del gruppo: “C’è una sentenza della Corte costituzionale che ha sancito l’illegittimità di una legge attualmente vigente, quindi il provvedimento di cui oggi si discute non è più valido. In sostanza, si vuole mantenere l’illegittimità della norma fino a dicembre. Le ATC dovrebbero essere dichiarate subito decadute. Abbiamo cercato di proporre già in commissione un accorciamento dei termini. Il problema principale – ha affermato Irene Galletti – è in realtà il piano venatorio 2016-17, che verrebbe a decadere. Ma qui si tratta di tutela della fauna selvatica, prima che di caccia. Per noi la legge viene prima degli interessi di categorie di persone o di una lobby”.
Tommaso Fattori (capogruppo Sì-Toscana a sinistra) ha auspicato “che in futuro vi sia una molteplicità di Ambiti di piccole dimensioni, attenendosi alle disposizioni della Consulta” e ha annunciato emendamento, sottoscritti anche dal Movimento 5 stelle, “per abbreviare i tempi: per noi è fondamentale che i nuovi ATC siano operativi prima dell’apertura della prossima stagione venatoria 2016-17. Questo è possibile, è poco comprensibile perché una operazione come questa debba richiedere tempi così lunghi”.
Roberto Salvini (Lega nord) ha criticato il provvedimento, osservando in primo luogo che “è facilmente impugnabile in un ricorso al Tar”. Ancora, visto che è in programma la riforma degli Ambiti territoriali, “c’è il rischio di non gestire la situazione, dato che non sappiamo come funzioneranno gli accorpamenti, e di dare oggi dei tesserini venatori che fra pochi mesi devono essere rifatti”.
Secondo Leonardo Marras, capogruppo Pd, la proposta di legge “risponde all’esigenza di mettere una toppa con alcuni strumenti”. Innanzitutto occorre “garantire una continuità altrimenti si rischia di fallire ogni obiettivo di gestione ordinaria”, perché il rischio è quello di dover aspettare due o tre mesi prima di poter procedere alle nuove nomine. Ancora, per Marras, “occorre riflettere” su una serie di questioni, a partire dalla sentenza della Corte Costituzionale, ed avere il tempo di adeguarsi, anche perché dopo le disposizioni Del Rio, per cui la Regione si è assunta le gestione del settore, un assetto definivo potrà essere dato solo dopo il referendum costituzionale. Marras ha ricordato anche che l’attuale organizzazione degli Ambiti territoriali di caccia è stata approvata all’unanimità in Consiglio regionale. Esiste inoltre l’esigenza “di far fruttare al meglio le risorse sempre più scarse, per cui meno sono i carichi sui costi di funzionamento più si riesce a restituire risorse al territorio e alla prevenzione”. Infine, è necessario introdurre il principio di separazione tra indirizzo di controllo e quello di gestione.
Al termine del dibattito, l’intervento dell’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi. La proposta, ha spiegato l’assessore, ha lo scopo, dopo la sentenza, “di non bloccare tutte le attività degli Ambiti territoriali di caccia”. “Abbiamo bisogno di tempo per cercare una soluzione concertata – ha detto l’assessore – e dobbiamo scongiurare il rischio di bloccare l’attività venatoria”. Secondo l’assessore la legge regionale 88, varata all’unanimità, non è un disastro, si è proceduto a un riaccorpamento degli Atc. “Sono già stati calendarizzati incontri e riunioni per capire come superare la sentenza della Corte costituzionale. Mi impegno – ha affermato Remaschi – a presentare una proposta di legge nei tempi più rapidi possibili, e trasmetterla al Consiglio regionale ad agosto o al massimo agli inizi di settembre”. Prima del voto, c’è stata una discussione su una serie di emendamenti, tutti respinti, che ha visto gli interventi di Roberto Salvini (Lega nord), Giovanni Donzelli (FdI), Irene Galletti (M5S), Gianni Anselmi (Pd), Tommaso Fattori (Sì – Toscana a Sinistra).
( 25 giugno 2016 )
Regione Toscana