Caccia: Torino, il consigliere regionale Vignale ha presentato un interrogazione riguardante il blocco della Provincia per le attività di controllo faunistico. Chi paga i danni agli agricoltori?
La gestione delle attività di controllo e contenimento delle specie nocive attuata dalla Provincia di Torino verrà sottoposta al giudizio della Regione, attraverso un’interrogazione presentata dal consigliere regionale Gian Luca Vignale in Consiglio. Un primo interrogativo viene posto relativamente alla scelta da parte della Provincia – unica in tutta la Regione – di obbligare i cacciatori che svolgono attività di controllo ad avere un’assicurazione aggiuntiva, a carico della Provincia che però non viene concessa alle persone che abbiano superato i 75 anni, escludendo in questo modo un numero significativo di persone che potrebbero svolgere attività di controllo.
“In tutte le altre Province – spiega Vignale –, non solo piemontesi ma anche italiane, i cacciatori possono attuare interventi di contenimento e controllo delle specie senza limiti di età e con l’assicurazione che abitualmente utilizzano per l’esercizio venatorio. In Provincia di Torino invece si chiede un’assicurazione aggiuntiva, a carico della Provincia, che però esclude tutti i cacciatori che abbiano compiuto i 75 anni, ancorché in possesso di regolare porto d’armi. È evidente che si tratti di una scelta doppiamente errata: perché si utilizzano le risorse pubbliche per assicurare chi lo è già e perché contemporaneamente si limitano le attività di controllo, aumentando in questo modo i danni delle specie selvatiche che la Provincia non riuscita a controllare”.
A questo problema se ne aggiunge un altro ben più grave: l’attività di controllo e contenimento delle specie nocive è infatti bloccata dal 1 gennaio 2013 (nella sola Provincia di Torino) a causa della scadenza dei termini di un Protocollo siglata da Provincia e Ispra quasi 10 anni fa. Nel 2004, infatti, la Provincia di Torino aveva siglato un Protocollo tecnico con l’Istituto Nazionale per la fauna selvatica che disciplinava le azioni di controllo delle popolazioni di volpe, corvidi, nutria e minilepre ai sensi dell’art. 29 LR 70/96. Protocollo oggi scaduto – non all’improvviso ma essendo un documento decennale con largo preavviso – e non si sa perché non rinnovato. Questo significa che dal gennaio del 2013 sul territorio torinese non si sta facendo nulla per contenere i danni della fauna selvatica.
“L’impedimento a una parte dei cacciatori – conclude Gian Luca Vignale – per un puro limite di età prima e oggi il blocco totale delle attività di controllo delle specie nocive, tranne i cinghiali, determinerà maggiori danni per agricoltori ed enti pubblici che si troveranno ad affrontare un aumento dei costi oggi difficilmente calcolabile e domani faticosamente rimborsabile.”.
Gian Luca Vignale
Presidente Commissione Caccia Regione Piemonte
Consigliere regionale Progett’Azione
Di seguito pubblichiamo il testo dell’interrogazione presentata in Consiglio Regionale dal Consigliere regionale Gian Luca Vignale:
”
Al Presidente del
Consiglio regionale
del Piemonte
INTERROGAZIONE
ai sensi dell’articolo 18, comma 4, dello Statuto e
dell’articolo 99 del Regolamento interno
Ordinarie a risposta orale in Aula
Ordinarie a risposta orale in Commissione
Ordinarie a risposta scritta
Indifferibile e urgente in Aula
Indifferibile e urgente in Commissione
OGGETTO: LA PROVINCIA DI TORINO BLOCCA LE ATTIVITÀ DI CONTROLLO FAUNISTICO. CHI RISARCIRÀ I DANNI AGLI AGRICOLTORI?
Premesso
Che la Regione Piemonte con legge 4 maggio 2012 n. 5 (art. 40) ha abrogato la L.R. 4/9/1996 n. 70 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”, così come modificata da precedenti LL.RR. n. 19/2009, n. 22/2009 e n.10/2011, pur riconoscendo validi ed efficaci gli atti adottati per la sua attuazione.
Che la Regione Piemonte al fine di rendere uniforme su tutto il territorio di propria competenza ogni comportamento inerente gli aspetti connessi all’organizzazione dell’attività venatoria e alla gestione della fauna selvatica omeoterma, con D.G.R. 30/7/2012 n. 211-4413, ha formulato precisazioni ed indicazioni operative alle Province alle quali fare riferimento nell’esercizio delle funzioni conferite.
Che con D.G.R. 30/7/2012 n. 211-4413 la giunta regionale ha stabilito che le Province, stante la validità ed efficacia del quadro normativo vigente, sono chiamate a proseguire l’attività di controllo della fauna attenendosi a quanto disposto dalle norme vigenti e dai rispettivi atti adottati.
Preso atto
Che con propria deliberazione n. 1034-17554/2003 del 26/8/2003, così come modificata dalla DGP n. 1357-259913 del 21/10/2003, la Giunta della Provincia di Torino ha approvato il Protocollo tecnico con l’Istituto Nazionale per la fauna selvatica che disciplina le azioni di controllo delle popolazioni di volpe, corvidi, nutria e minilepre ai sensi dell’art. 29 LR 70/96.
Che la Provincia di Torino ha stabilito che gli interventi di controllo delle specie cornacchia grigia e nera, nonché loro ibridi da appostamento con uso di sagome, sono ammessi nelle sole Zone di Ripopolamento e cattura (ZRC) e nelle Aree a Caccia Specifica (ACS) affidate alla gestione dell’Ambito territoriale di caccia competente per territorio ed entro una fascia di 500 m dai confini perimetrali di ognuna di esse ed inoltre che in ogni ZRC e ACS, non possono operare più di 3 selecontrollori contemporaneamente.
Considerato
Che a causa della scadenza dei termini di validità di suddetto Protocollo dal 1 gennaio 2013 le operazioni di contenimento della specie faunistiche problematiche in Provincia di Torino sono state sospese, ad eccezione del cinghiale per il contenimento del quale la giunta provinciale ha deliberato un apposito protocollo.
Considerato altresì
Che all’interno di suddetto Protocollo tecnico la gazza benché specie responsabile di danni all’agricoltura e alla piccola fauna, non veniva inserita fra le specie oggetto di interventi di controllo.
Che già in un primo resoconto nazionale degli interventi di limitazione di specie selvatiche responsabili di danneggiamenti agricoli o faunistici, Cocchi (1991) aveva evidenziato che sono proprio i Corvidi il gruppo che richiede il maggior numero di interventi, e la Gazza da sola rappresenta il 9,8% dei danni alle colture agricole;
Verificato
Che la Provincia di Torino con proprio atto di giunta, protocollo numero 1039 – 47433/2012, ha approvato il Programma per il controllo del cinghiale in Provincia di Torino per l’anno 2013, stabilendo però – unica in tutto il Piemonte – l’assicurazione per rischi civili verso terzi ed infortunio dei partecipanti alle battute di prelievo è contemplata nella polizza assicurativa generale dell’Ente;
Che le assicurazioni per i cacciatori operanti nelle azioni di controllo sono in carico alla provincia (d.g.p. n. 1039 – 47433/2012) e non sottoscrivibili da persone che abbiano compiuto il settantacinquesimo anno di età, limitando così il numero di persone in grado di partecipare ad attività di controllo.
INTERROGANO
Il Presidente della Giunta regionale e l’assessore competente per sapere:
– se questa amministrazione non ritenga opportuno attivarsi al fine di interrompere la dannose interruzione degli interventi di contenimento delle specie oggetto di controllo, come cornacchia , millelepri, volpi attuata su tutta la provincia di Torino;
– se questa amministrazione non ritenga inopportuna (e in caso affermativo come intenda agire per bloccare questa prassi) la scelta della Provincia di Torino di obbligare coloro i quali intendono svolgere attività di controllo ad avere un’assicurazione per rischi civili verso terzi ed infortunio dei partecipanti alle battute di prelievo contemplata nella polizza assicurativa generale dell’Ente e non sottoscrivibile a tutti i cacciatori che abbiano già compiuto 75 anni;
– se non si ritiene utile, anche al fine di prevenire e ridurre i danni ad agricoltori, inserire la gazza tra le specie oggetto di interventi di contenimenti e a carico di chi saranno da imputare le spese dei risarcimenti dei danni causati dalle specie oggetto del Protocollo oggi scaduto e non più rinnovato.
Gian Luca Vignale (PRIMO FIRMATARIO)
“
( 1 febbraio 2013 )