La Provincia di Torino ha deciso di aumentare la difficoltà degli esami per il rilascio dell’abilitazione alla caccia affinché solo i candidati davvero meritevoli possano conseguirla.
L’intento è quello di abilitare nuovi cacciatori più preparati e soprattutto che abbiano consapevolezza del fatto che il fucile che imbracciano è a tutti gli effetti un’arma, pertanto che sappiano usarla in modo adeguato senza fare del male ne a sé stessi né al prossimo.
A tal fine per la Provincia di Torino da novembre la prova di pratica per il conseguimento dell’abilitazione venatoria si svolgerà presso il Poligono di Perosa Argentina (TO) ove è stata appositamente allestita un’area dedicata con ambienti artificiali e bersagli mobili per testare sia la preparazione nell’uso delle armi dei candidati che e i propri riflessi.
Le nuove modalità di verifica, nell’ambito del progetto di revisione, partiranno già con le prossime selezioni che si terranno nel prossimo mese di novembre. Oltre alle prove teoriche la prova pratica verrà effettuata presso il poligono dove gli aspiranti cacciatori si impegneranno nell’affrontare “situazioni di campo diverse, realizzate artificialmente con l’uso di apparecchiature elettromeccaniche e supporti audiovisivi”.
All’interno del poligono di Perosa Argentina infatti sono stati ricostruiti habitat naturali autoctoni, dai boschi ai laghi all’interno dei quali si muovono bersagli mobili rappresentanti prede di caccia come cinghiali, cervi, caprioli, oppure volatili come anatre, fagiani, pernici ambientati a diverse distanze e condizioni, cioè in movimento tra la vegetazione, rocce e staccionate.
La finalità di questo nuovo tipo di prova d’esame è appunto quella di stimolare e verificare la prontezza di riflessi dei candidati nonché verificare il che questi conoscano il corretto maneggio delle armi.
L’Assessore all’Agricoltura, Montagna, Tutela fauna e flora, Parchi e aree protette della Provincia di Torino, Marco Balagna, spiega che si tratta di una novità di livello nazionale e che la prova sarà valutata da una sottocommissione composta da un esperto in armi e balistica e da almeno un secondo commissario: “Il tutto in una struttura dedicata con sede a Perosa Argentina. A beneficiarne saranno i candidati al rilascio dell’abilitazione e chi, già munito del patentino, vuole mettersi alla prova durante l’anno”. L’area del Poligono così attrezzata potrebbe inoltre essere messa a disposizione delle guardie faunistiche provinciali.
Il direttore del Servizio tutela Flora e Fauna della Provincia di Torino, Gianfranco Righero, fa sapere che anche la prova finale di teoria diverrà più approfondita e oggettiva con nuove modalità d’esame: “Distribuendo quesiti chiusi a risposta multipla che vertono su tutte le materie oggetto d’esame. I candidati, pur trovandosi ad affrontare quesiti noti – il totale ammonta a circa 800 – dovranno avere un’ampia conoscenza di tutte le materie d’esame”, vale a dire nozioni sulle normative di settore, di zoologia applicata alla caccia, nozioni di tutela dell’ambiente e delle colture agricole, conoscenza di armi e munizioni, nozioni di etica e deontologia venatoria e, non meno importante, conoscenza della pratica di intervento di primo soccorso.
Quindi la Provincia di Torino vuole garantire, con questa nuova iniziativa incentrata su una selezione maggiormente oggettiva e rigorosa, che i cacciatori da essa abilitati siano davvero meritevoli di questa “qualifica”.