Passo dei Tordi: Piatto ricco mi ci ficco.. Così possiamo sintetizzare il passo dei tordi a ottobre, finalmente è stato un anno ricco di soddisfazioni, specialmente per i capannisti puri, che con i loro appostamenti posizionati nei punti strategici e con “tanta passione”, specialmente al nord della nostra penisola, hanno potuto realizzare carnieri importanti.
Anche a chi preferisce dedicarsi a questa caccia negli uliveti o nei punti di passo con appostamenti provvisori, il mese di ottobre ha regalato grandi soddisfazioni. Al Nord, nelle zone montane lombardi, il passo è stato in due momenti separati, un primo periodo ad inizio ottobre, dove sono stai raggiunti ottimi risultati per poi ripetersi a metà mese dove in un paio di giornate il successo venatorio è stato addirittura superiore. Al Centro e al Sud, naturalmente i periodi sono stai sfalsati di alcuni giorni o settimane, sia per la diversa latitudine sia per alcune giornate veramente calde dove il vento di scirocco ha dominato il meteo, bloccando ogni attività migratoria. Poi quando è tornato il vento da nord, in pochi giorni, veramente ricchi, abbiamo osservato un forte passo di tordi, ma anche di colombacci, frosoni, fringuelli e merli.
Dopo questa breve sintesi del mese “migratorio” per eccellenza, ho dovuto generalizzare, sicuramente molti cacciatori avranno a obiettare, ma in poche righe non si possono analizzare tutte le situazioni locali e particolari. Fatto sta che finalmente, in linea di massima, le soddisfazioni hanno superato le delusioni, adesso vedremo quanti turdidi eleggeranno l’Italia a loro paese di svernamento, quest’anno la scarsa qualità delle olive ha costretto molti agricoltori a non effettuarne la raccolta, lasciandone una gran quantità a disposizione degli uccelli, sicuramente una situazione particolarmente gradita ai tordi e… ai cacciatori.
Il tordo unitamene al merlo, per molti seguaci di Diana rappresenta l principale obbiettivo per la stagione venatoria, si ratta di selvaggina che non richiede particolari attrezzature o l’ausilio del cane, pertanto alla portata di chiunque, un posto dove fare uno spollo o un rientro lo conoscono tutti. Per il primo, basterà posizionarsi alle prime luci dell’alba al margine di un bosco, dove sappiamo i tordi amano riposarsi durante la notte, magari in prossimità di uliveti o altre risorse di cibo, cercando un buon “affilo”, quale un fosso o un filare di piante, disporsi i direzione del bosco e aspettare che i piccoli pennuti ne escano. Dovremo essere pronti a effettuare tiri veloci e spesso di stoccata, a bersagli per nulla facili a causa della grande velocità e dell’imprevedibilità del volo.
Al rientro la posizione è esattamente opposta, sarà necessario preparare un minimo di appostamento, almeno una paratia, sarà sempre importante individuare delle piante o quei punti che i turdidi utilizzano come riferimenti, il solito fosso generalmente rappresenta la soluzione migliore. Al rientro, generalmente, il tiro è più semplice, avremo modo di vedere gli uccelli per tempo e prepararci al tiro, poi man mano che sopraggiunge la sera,la quota del volo si abbasserà fino a diventare quasi rasoterra, ma questo, di solito, dopo che il legislatore ci avrà fatto scaricare il fucile a causa dell’orario serale.
I nostri amici turdidi sono insidiabili anche nelle ore diurne nei luoghi di alimentazione, con zirli, chioccoli o più semplicemente alla scaccia, sono e rimangono una grande risorsa per i cacciatori di tutte le fasce sociali.
La stagione è cominciata nel migliore dei modi, questo anche a dimostrazione che la caccia è l’ultimo dei problemi per i piccoli migratori, speriamo che anche qualcuno dell’ISPRA se ne accorga… Bisognerà solo stare attenti ai calendari venatori, ormai una specie di spezzatino, con differenzazioni addirittura a livello provinciale, poi con le zone Natura 2000, dove ogni Regione ha legiferato a modo suo, speriamo di ritornare a calendari uniformi e di facile comprensione.
Saverio Patrizi
18.11.2014