A caccia di oche e di anatre sulle isole Orcadi
Riscoprire le isole Orcadi durante la stagione autunnale ed invernale darà occasione a molti cacciatori di divertirsi cimentandosi nella gratificante e ricca caccia alle anatre, alle oche, ai pivieri ed ai beccaccini. Incredibile quantità di cacciagione, scenari selvaggi e impetuosi, simbiosi con la natura incontaminata regalano a questo viaggio venatorio un pizzico di avventurosa magia.
Quelli offerti dalle isole Orcadi sono scenari selvaggi ed incontaminati, spazi ideali sui quali le battute di caccia si possano svolgere. Prezioso arcipelago incastonato nel mare del Nord, dista circa 15 km dalla costa scozzese e a costituirlo ci pensano circa un centinaio di isole più o meno grandi, per la maggiore disabitate. Solamente venti, le più grandi, contano centri urbani e piccoli agglomerati umani, nei i quali si conduce una vita in perfetta simbiosi con la prorompente natura locale.
La zona meridionale dell’arcipelago fu frequentata fin dagli inizi dell’ottocento principalmente da cacciatori di foche e balenieri, e la vocazione turistico venatoria del territorio pare non voler scemare nemmeno oggi.
Sono numerosi infatti i cacciatori che organizzano battute di caccia in questo lembo di terra suggestivo e indimenticabile. La sfida contro l’animale si ripropone in condizioni estreme e stimolanti, regalando grandi soddisfazioni al cacciatore che potrà godere per altro di scenari che suggestivi e unici che renderanno questa un’incredibile ed indimenticabile avventura.
La caccia che più spesso si sviluppa su queste isole è quella alle oche e alle anatre e le modalità sono sempre similari e di sicuro successo. Normalmente durante la prima mattina si inaugura una divertente caccia alle anatre. Il cacciatore si apposterà in capanni precedentemente organizzati in maniera sapiente, vicini a laghetti, in prossimità del mare o in zone che poco distano da paludi naturali. Fra le specie che con più probabilità si potranno incontrare ricordiamo i fischioni, i germani, le alzavole e in casi più rari il codone e il quattrocchi.
Sempre durante la prima mattinata si potrà inaugurare la cacca alle oche che diversamente da quella alle anatre si sviluppa nelle stoppie, in comuni campi d’erba allagati o più spesso in paludi. La caccia mattutina alle anatre ed alle oche prosegue fin tanto che queste non hanno concluso il loro quotidiano movimento mattutino.
Mediamente ogni cacciatore riesce a guadagnarsi dalle venti alle trenta anatre e/o oche, ma se le condizioni meteo avvantaggiano gli avventurieri e la mattinata si dimostra particolarmente ventosa, non sarà difficile aumentare il quantitativo, raggiungendo addirittura i cinquanta capi per cacciatore.
Ma il divertimento non si conclude certo ora. Dopo una buona colazione si potrà proseguire con una soddisfacente caccia ai pivieri con l’ausilio di stampi e richiami. Territorio privilegiato sono i campi d’erba bagnati, mentre le condizioni meteo che maggiormente favoriscono il cacciatore sono quelle già descritte di sole e abbondante vento, situazioni metereologiche per altro non rare per le isole Orcadi. In queste circostanze ciascun cacciatore potrà portare a casa circa trenta, quaranta capi a testa.
A preferenza la mattinata potrà essere impiegata nella caccia alle oche selvatiche, il cui habitat naturale è solitamente rappresentato da campi e stoppie umide. Non sarà raro in questo contesto aver la possibilità di dare la caccia anche a anatre e pivieri, rendendo la mattinata venatoria se possibile ancora più movimentata.
Già stanchi? Le sorprese offerte dalle Orcadi non si esauriscono qui. In prossimità di paludi si potranno cacciare beccaccini, specie particolarmente comune in queste zone.
L’alta concentrazione di cacciagione, i territori impetuosi e selvaggi regalano alla caccia uno spirito ed emozioni che difficilmente si potranno ritrovare altrove.
Periodo eccellente per organizzare un viaggio di questo genere è il mese di Ottobre, Novembre, Dicembre e Gennaio.