Rotte di migrazione
La prossima settimana dovrebbe portare qualche novità, speriamo positiva, dalle aule dei Tribunali. Quella che aspettiamo con una qualche preoccupazione è la decisione del TAR Lombardia rispetto alla questione dei valichi. Ricordiamo infatti che con sentenza 482 del febbraio 2024 il TAR della Lombardia, sezione IV di Milano, ha nominato un Commissario ad acta, nella persona del Direttore Generale di ISPRA, allo scopo di individuare i valichi montani interessati da rotte di migrazione dell’avifauna al fine di sottoporli a tutela ai sensi della legge 157/92 che recita “la caccia è vietata su tutti i valichi montani interessati dalle rotte di migrazione dell’avifauna, per la distanza di mille metri dagli stessi”.
Un dettagliato documento tecnico
Il Dirigente del servizio di ISPRA dottor Genovesi ha redatto una relazione che ha consegnato al TAR il 18 ottobre 2024, allegando alla relazione anche un dettagliato documento tecnico, supplementare e non richiesto, che ha rimesso di fatto in discussione tutta la questione. Nella relazione principale ISPRA indicava in 19 su 42 di quelli individuati da Università Insubria assieme a Ersaf, come valichi da ammettere a tutela nell’immediato, e della necessità di una ulteriore indagine, con una metodologia di monitoraggio per almeno un triennio, sui restanti. ISPRA poi nel documento allegato pare ribadire che ulteriori studi condotti con un metodo che definisce valico ogni cella quadrata di 5 chilometri di lato, quindi di 25 chilometri quadrati, ove vi sia la presenza di appostamenti fissi o vecchi impianti di cattura, o vi sia a disposizione qualche dato di inanellamento o della letteratura in merito, farebbero automaticamente definire questi luoghi come valichi, individuandone quindi ben 481, praticamente tutti nella la metà Lombardia collinare o montana.
Tanta perplessità
In data 12 febbraio 2025, anche a seguito dell’esposto della LAC, il TAR Lombardia ha pronunciato l’ordinanza 493/2025 richiedendo al Commissario di ISPRA un ulteriore chiarimento rispetto alla riduzione dei valichi da sottoporre a tutela, ed a necessità di chiarimenti rispetto al documento dettagliato allegato. Ora crediamo non si possa passare la nostra vita ad obiettare alle decisioni ISPRA, ma trovarci dal sentire affermare nel documento di ottobre 2024 che dei 42 valichi interessati in effetti la tutela andrebbe fatta su 19 e poi però vederci aggiungere un allegato dove si evince che si potrebbe parlare di ben ulteriori 481 valichi, francamente ci lascia molto perplessi. Ricordiamo a noi e a tutti che nei 314 ettari di territorio afferenti ad un singolo valico ogni forma di caccia è vietata, non solo quella afferente alla tutela della avifauna migratoria. Confidiamo nei Giudici del TAR Lombardia, nel loro buon senso e nella capacità di scindere tra valico e rotta di migrazione, che può essere diversamente tutelata da Regione Lombardia ai sensi della stessa legge 157/92 con specifiche azioni di salvaguardia ambientale complessiva, sia in parte venatoria che nell’uso del territorio anche ai fini agricoli (fonte: FIDC Brescia – Cacciapensieri).