TOSCANA – Agricoltura: unanimità per deroga caccia allo storno
L’assessore all’Agricoltura Gianni Salvadori, in una comunicazione al Consiglio, indica le linee del provvedimento allo studio della Giunta per limitare i danni alle coltivazioni agricole, che lo scorso anno hanno superato i 170 mila euro. Approvata all’unanimità una mozione presentata dalla Lega Nord. I danni certificati all’agricoltura causati dallo storno nello scorso anno sono di oltre 170 mila euro, rispetto ai 54 mila del 2009, con una situazione molto diversificata tra le province. Solo in quelle di Arezzo, Firenze e Prato, dove sono stati introdotti provvedimenti di controllo, i danni non sono aumentati. Nel pistoiese, invece, sono passati da 7.300 euro a 48.300 euro.
Lo ha dichiarato l’assessore all’Agricoltura, Gianni Salvadori, nella sua comunicazione al Consiglio regionale sull’inserimento dello storno tra le specie cacciabili, ai sensi della direttiva comunitaria in materia. “Lo storno, dopo il cinghiale ed il capriolo – ha sottolineato Salvadori – è la specie che causa più danni all’agricoltura toscana. Sono danni gravi ed inaccettabili. Per questo stiamo lavorando ad un provvedimento di deroga, per rispondere alle richieste degli agricoltori e dei cacciatori”.
L’assessore ha ricordato che a partire dal 1994 lo storno, che non è certamente una specie in via di estinzione, è cacciabile su tutti i paesi che si affacciano sul Mediterraneo (Portogallo, Spagna, Francia e Grecia) ad esclusione dell’Italia. Successivamente è stato reso cacciabile anche in Ungheria, Malta, Cipro, Bulgaria e Romania.
“La strada maestra è il suo inserimento tra le specie cacciabili – ha affermato Salvadori – Il ministro dell’Agricoltura ha recentemente firmato una nuova richiesta alla Commissione Europea, sulla base di una relazione favorevole dell’Istituto superiore per la sicurezza ambientale. Tale richiesta è stata trasmessa alla Presidenza del Consiglio dei ministri, ma non è ancora stata inoltrata alle competenti sedi comunitarie”.
L’assessore ha poi ricordato che non esiste neppure una bozza di lavoro sulle linee guida per l’esercizio delle deroghe, previste dalla legge comunitaria del 2009, che avrebbero dovuto essere emanate dai ministri competenti, d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni.
“Questo costringe le singole Regioni a muoversi in ordine sparso sui provvedimenti di deroga per la prossima stagione – ha affermato Salvadori – Per definire un provvedimento inoppugnabile, abbiamo instaurato un rapporto diretto con gli uffici della Commissione europea”. Se non interverranno novità da parte del Governo, la deroga per la salvaguardia di frutteti, oliveti, vigneti, con frutto ancora pendente, sarà possibile solo nei comuni che dimostrano di aver avuto danni gravi nel 2010.
“Sono requisiti indispensabili per la legittimità dell’atto sotto il profilo del diritto interno e del diritto comunitario – ha concluso l’assessore – L’unico modo per dare certezze agli agricoltori ed ai cacciatori toscani”.
“Condivisione totale” sulla comunicazione è stata espressa da Marco Remaschi (Pd), che ha sottolineato come i danni certificati dalle Province siano molto inferiori ai danni effettivi, perché i piccoli coltivatori e i privati non li segnalano. “E’ necessario uno sforzo ulteriore – ha detto – Il Governo deve agire per inserire lo storno tra le specie cacciabili anche in Italia”.
“Sono dispiaciuto per queste sottolineature critiche. Il Governo su questi temi ha sempre risposto” ha replicato Claudio Marignani (PdL), che si è comunque dichiarato d’accordo sulle linee indicate dall’assessore.
“In altri paesi lo storno è stato inserito tra le specie cacciabili ai sensi della direttiva comunitaria, ma l’Italia non ha chiesto niente in questo senso” ha affermato Maria Luisa Chincarini (Idv), che ha sollecitato un’azione specifica del governo. “Lo storno si è riprodotto in modo abnorme – ha aggiunto – In Emilia Romagna i danni hanno raggiunto il milione di euro”.
“Se non è possibile l’inserimento tra le specie cacciabili, serviamoci delle deroghe” ha aggiunto Antonio Gambetta Vianna (Lega Nord Toscana), ricordando che all’ordine del giorno di seduta è inserita una mozione del proprio gruppo che va proprio nel senso indicato dall’assessore.
“E’ un provvedimento molto atteso per tutelare una delle più importanti attività produttive della nostra regione – ha dichiarato Loris Rossetti (Pd), presidente della commissione Agricoltura – Sarebbe opportuna una posizione unanime del Consiglio. La commissione potrebbe mettere a punto un ordine del giorno specifico”.
Il Consiglio regionale ha poi approvato all’unanimità la mozione presentata dalla Lega Nord, che chiede, come ha spiegato Gambetta Vianna, “che la Regione impegni il Governo affinché chieda all’Unione europea di inserire lo storno tra le specie cacciabili”. A favore della mozione si è espresso Loris Rossetti (Pd) che ha spiegato “Si tratta di un atto aggiuntivo rispetto agli impegni annunciati dall’assessore che consideriamo in senso rafforzativo e sul quale, quindi, voteremo a favore”.
fonte: https://www.parlamento.toscana.it