Caccia alla Volpe: Piani di Abbattimento Controllati sospesi dal TAR di Bologna.
L’ udienza ha sospeso i piani di abbattimento delle volpi approvati dalla Provincia di Bologna, riconoscendo le ragioni sollevate dalla LAV, insieme a LAC e WWF. I giudici del TAR hanno riconosciuto che gli amministratori provinciali avevano approvato il piano violando la Legge nazionale sulla tutela della fauna selvatica.“Nessuna volpe potrà quindi essere uccisa – commenta Massimo Vitturi responsabile del settore caccia e fauna selvatica della LAV – Ora ci auguriamo che l’udienza di merito confermi l’orientamento espresso dai giudici nella sospensiva, nel qual caso il piano provinciale sarebbe definitivamente annullato”.
Il piano di controllo approvato il 23 marzo dalla provincia di Bologna, valido fino al 2014, dispone l’uccisione di un numero illimitato di volpi, sia ricorrendo ai fucili dei cacciatori, sia utilizzando i cani da tana, appositamente addestrati per entrare nelle tane delle volpi allo scopo di sbranare i cuccioli e le loro madri: una pratica crudelissima che spesso si conclude anche con la morte dei cani.La LAV, con le altre associazioni, aveva impugnato immediatamente tale piano, chiedendo ai giudici del TAR di Bologna di esprimersi sulla legittimità dell’atto. Secondo le associazioni il provvedimento provinciale viola la Legge nazionale sulla tutela della fauna selvatica.
Nonostante il parere negativo espresso dall’ISPRA, il massimo istituto scientifico nazionale che studia gli animali selvatici, nei confronti del piano provinciale, infatti,gli amministratori bolognesi hanno deciso comunque di approvarlo, giustificandolo con un presunto sovrannumero delle volpi.Le volpi vengono spesso indicate quali responsabili di causare notevoli quantità di danni.
In realtà nel 2009 la provincia di Bologna ha liquidato solamente 396 € a titolo di rimborso per i danni imputati alle volpi su tutto il territorio provinciale! Una cifra del tutto trascurabile che non può giustificare il ricorso a piani di uccisione senza alcun limite numerico. In realtà le volpi, cibandosi di lepri e fagiani, sono particolarmente sgradite ai cacciatori, che non perdono occasione per indicarle quali responsabili delle peggiori catastrofi, allo scopo di poterne uccidere quante più possibile.
I cacciatori sostengono di essere gli unici ambientalisti, indispensabili per mantenere gli equilibri naturali, ma scordano che i predatori, quali le volpi, sono sempre in perfetto equilibrio con il territorio che le ospita. Un concetto inaccettabile per chi è abituato a rapportarsi con gli animali solamente tramite il mirino del suo fucile.
Fonte: LAV