Caccia: Siena, si riunisce in Provincia il tavolo di concertazione sull’attività venatoria ma si parla soprattutto della caccia di selezione al cinghiale.
L’Amministrazione provinciale intende incominciare i corsi di l’abilitazione entro una quindicina di giorni e ha dato incarico alle associazioni venatorie di organizzarsi. L’intenzione della provincia è di incominciare con la costituzione di un distretto sperimentale per la selezione al cinghiale per ogni ATC, operativo già dal prossimo 15 aprile, con ampi spazi di manovra gestionali per gli ATC e continuare con i corsi di abilitazione con l’integrazione degli abilitati in base alle possibilità organizzative. Inizialmente, almeno da quanto ci hanno comunicato, prevedono l’abilitazione di una trentina di persone per ogni ATC.
Gli aspiranti saranno scelti direttamente dalla provincia in base a parametri di residenza nei rispettivi ATC e altri non bene specificati, sollevando le associazioni del tavolo dall’imbarazzo che tale scelta inevitabilmente comporterà. A meno che le stesse associazioni non ritengano di fare proposte alternative. La selezione al cinghiale secondo le indicazioni ISPRA, potrebbe incominciare nelle zone non vocate a partire dal 15 aprile fino al 31 gennaio , SE, la regione Toscana inserirà nel prossimo calendario venatorio la selezione al cinghiale.
Mentre per il periodo 15 aprile 30 maggio 2014, ci sono molte possibilità di realizzazione perché basterebbe una delibera di giunta della provincia e l’emissione di un tesserino regionale provvisorio, peraltro già previsto dalla passata stagione venatoria, la cosa si complica nel periodo 1 giugno 2014 al 31 gennaio 2015 perché non sappiamo se la Regione Toscana sarà intenzionata ad inserire la selezione del cinghiale nel prossimo calendario venatorio.
Potrebbero opporsi quelle province che non vogliono la selezione al cinghiale,( per il momento richiesto solo da Arezzo e Siena). Potrebbero esserci ostacoli dalle proteste dei cinghialai, e o dalla volontà politica di realizzazione. Potrebbero verificarsi situazioni che rendano vani i sacrifici per lo studio, gli esami e le spese per i corsi che i cacciatori dovranno affrontare.
Potrebbe finire anche tutto in una bolla di sapone. Di questi rischi, ritengo che per un fatto di onestà e trasparenza, abbiamo il dovere di rendere consapevoli tutti coloro che si sono imbarcati in questa impresa.
Loriano Masini
U.R.C.A. Siena