Le Associazioni Venatorie siciliane chiedono un incontro urgente con l’Amministrazione regionale e gli assessorati di settore al fine di esaminare le problematiche relative al mondo venatorio.
Con un atto stragiudiziale notificato alle Amministrazioni regionali ed agli assessorati di settore, le Associazioni Venatorie siciliane chiedono un incontro urgente al fine di esaminare le problematiche del mondo venatorio.
“Le associazioni venatorie Associazione Siciliana Caccia e Natura, Arcicaccia, Caccia Pesca Ambiente Sport, Consiglio Siciliano della Caccia dell’Ambiente della Cinofilia e dello Sport, Enalcaccia, Federazione Italiana della Caccia, Federazione Siciliana della Caccia, Federazione della Caccia per le Regioni d’Europa, Regno delle Due Sicilie, in persona dei rispettivi legali rappresentanti, qui sottoscritti,
PREMESSO CHE
– Le scriventi associazioni venatorie hanno più volte sollecitato l’Amministrazione regionale, sia attraverso iniziative individuali che nell’ambito dei tavoli tecnici allestiti dall’Assessorato alle Risorse Agricole, a modificare la bozza dell’emanando Piano Regionale Faunistico Venatorio.
– In particolare, l’Amministrazione è stata richiesta di pianificare l’attività venatoria osservando rigorosamente le norme che disciplinano le procedure valutative e tenendo conto delle peculiari esigenze di regolamentazione del prelievo in relazione alle diverse realtà del variegato territorio regionale.
– L’Amministrazione è stata richiesta di avviare e concludere celermente le procedure di valutazione in relazione ai territori inclusi nella Rete Natura 2000 similmente a quanto operato dalla quasi totalità delle regioni italiane.
– L’Amministrazione è stata richiesta di coinvolgere, sin dall’avvio del procedimento di pianificazione, soggetti privati portatori di interessi qualificati, onde evitare i clamorosi errori, di natura tanto formale quanto sostanziale, in cui è incorsa, quali, ad esempio, l’assurdo computo della superficie Agrosilvopastorale (solo da ultimo parzialmente emendato) e la stima erronea degli indici di densità venatoria.
RITENUTO CHE
– Ignorando totalmente le istanze degli scriventi, l’Amministrazione ha inteso interrompere ogni confronto con le Associazioni Venatorie, ed ha quindi proceduto, unilateralmente, ad emanare provvedimenti non condivisi.
– In particolare, e da ultimo, la bozza di modifica al PRFV, esitata nel marzo del corrente anno, presenta vistosi errori nel calcolo della superficie agrosilvopastorale e degli indici di densità venatoria, che pregiudicano l’equa distribuzione dei cacciatori sul territorio e provocano intuibili squilibri, anche di natura ambientale.
– Inspiegabilmente la proposta di modifica riporta le “misure di salvaguardia” da adottare nelle aree contigue ai Siti Natura 2000 nonché all’interno dei Siti stessi, ignorando che dette misure, previste dall’art. 4, comma 1 D.P.R. 357/1997, non hanno ragion d’essere dal momento in cui sono entrate in vigore le generali “misure di conservazione” previste dall’art. 4, comma 2 D.P.R. 357/1997, viepiù a seguito dell’adozione dei Piani di Gestione.
– Tali presunte “misure di salvaguardia” appaiono quindi come il tentativo di introdurre ulteriori e non giustificabili limitazioni dell’attività venatoria, o di anticipare le eventuali misure di mitigazione seppure in assenza di valutazione di incidenza.
– L’effetto dell’azione combinata dei suddetti “errori” conduce ad aberranti risultati, quali l’esclusione della mobilità dei cacciatori per gli ATC insulari o assurdi privilegi.
– Tale modo di operare, non ulteriormente tollerabile, è il frutto della volontà politica di distrarre dal loro scopo le entrate erariali derivanti dall’esercizio della caccia, facendo venire meno le risorse economiche necessarie all’espletamento di un’adeguata attività di pianificazione.
CHIEDONO
Un urgente incontro con le Amministrazioni in indirizzo al fine di esaminare le problematiche sopra evidenziate.
COMUNICANO
Che, a far data da oggi e sino a quando non verranno adottate soluzioni di ampia condivisione, le scriventi Associazioni si asterranno da ogni attività, anche istituzionale, di confronto o collaborazione con l’Amministrazione regionale.
DIFFIDANO
le Amministrazioni in indirizzo ad osservare scrupolosamente le disposizioni legislative e regolamentari in tema di Pianificazione venatoria e di Valutazione Ambientale Strategica, avvertendo che riterranno direttamente responsabili, sotto il profilo del danno erariale, i soggetti coinvolti nell’adozione di atti e provvedimenti irregolari.
DIFFIDANO
Il Governo e l’Assemblea regionali a non distrarre dalla loro destinazione le somme derivanti dalla corresponsione delle tasse di concessione per l’esercizio dell’attività venatoria.
Palermo, 19/04/2012.
Le Associazioni Venatorie