Caccia in Sicilia se ne è parlato al palazzo della Regione lo scorso mercoledì tra proposte di cacciatori e agricoltori e le solite polemiche ambientaliste.
Mercoledì scorso nella sala gialla del palazzo dei Normanni a Palermo, si è svolto il “Caccia Day” voluto dall’Assessore alle Risorse Agricole ed Alimentari, dott. Dario Cartabellotta. L’intento del neo assessore è stato quello di istituire un tavolo tecnico al fine di confrontare e avvicinare le diverse posizioni tra cacciatori e ambientalisti, coinvolgendo anche il mondo agricolo e il Corpo forestale.
Gli ambientalisti, tanto per non smentirsi, hanno subito contestato l’iniziativa, attaccando il termine “caccia” che, secondo loro, non solo non dev’essere usato ma, addirittura, non esiste. E’ subito intervenuta, per poi abbandonare immediatamente l’aula, la rappresentante del movimento 5 stelle che, senza mezzi termini, ha chiesto la chiusura immediata e definitiva della caccia, classificando i cacciatori alla stregua di bracconieri.
Tali argomentazioni hanno subito provocato la dura reazione del nostro gruppo, e in particolare del membro del Comitato Faunistico Venatorio dei Liberi Cacciatori Siciliani il quale ha smontato, con la solita lucidità e veemenza, punto per punto, tali strumentali ed ideologiche posizioni, passando poi ad argomentare in maniera analitica le nostre richieste, e cioè: predisposizione immediata di un Piano Faunistico Venatorio dignitoso e dai costi accettabili; assoluto rispetto delle leggi vigenti, regionali, nazionali e comunitarie; apertura dei demani, così come nel resto d’Italia e d’Europa; valutazione dei benefici economici che l’esercizio venatorio apporta alla nostra asfittica economia; istituzione di un capitolo “caccia” nel bilancio regionale cui far confluire le somme versate dai cacciatori, da utilizzare per il miglioramento e la gestione del territorio.
Si sono succeduti gli interventi delle associazioni di entrambi gli schieramenti, alcuni veramente fumosi ed inconsistenti, quindi quelli di un paio di parlamentari siciliani e del neo comandante del Corpo Forestale dello Stato, Ing. Nicolosi; interventi, quest’ultimi, pacati ed oculati, privi di risvolti ideologici, che hanno riconosciuto al mondo venatorio un ruolo importante nella società civile.
A seguire, numerose prese di posizione sul proliferare dei suidi all’interno delle zone protette. Da segnalare l’accorato appello del Direttore del Parco delle Madonie che ha invocato provvedimenti urgenti ed eccezionali per la drastica riduzione della specie: specie che ha superato i 3000 esemplari arrecando danni incalcolabili all’ambiente e alla fauna selvatica del Parco.
L’assessore ha quindi chiuso la seduta, invitando tutti ad una maggiore collaborazione, cercando di abbandonare i reciproci estremismi. La nostra impressione è che il dott. Cartabellotta , assolutamente dotato di buona volontà e capacità di sintesi, non abbia ancora avuto il tempo, cosa del tutto comprensibile data la recente nomina, di entrare appieno nella difficile problematica, visti i continui e demagogici cavilli sollevati dal mondo ambientalista.
Auspichiamo però, e ci conforta l’inaspettata convocazione, che egli abbia la volontà, la determinazione e la capacità di affrontare e risolvere al meglio, con assoluta terzietà quest’annosa situazione che relega la Sicilia agli ultimi posti tra le regioni italiane, alla luce anche di posizioni e di interessi divergenti. Ci permettiamo sommessamente di ricordare che per varare un P.F.V., sono essenziali tre figure professionali: un agronomo, un giurista e un biologo, figure senz’altro presenti all’interno dell’organigramma regionale. Affidare l’incarico a dei funzionari competenti con siffatti profili professionali, comporterebbe, fra l’altro, un notevole risparmio per le casse regionali oltre alla possibilità di un continuo controllo sull’andamento dei lavori, e su possibili interventi migliorativi.
Ad ogni modo, il nostro gruppo, i nostri esperti, qualora ce ne fosse bisogno, sono disponibili a fornire tutto l’appoggio ed il supporto necessario per portare a buon fine una battaglia che da molti anni lascia nel limbo dell’incertezza decine di migliaia di persone per bene, dalla fedina penale assolutamente pulita, passata e ripassata al vaglio, con estrema pignoleria, dai Commissariati di polizia della nostra isola.
A.N.CA. – Associazione Nazionale Cacciatori Sicilia – Vincenzo Salamone
ARTEMIDE – Caccia e Ambiente Sicilia – Giovanni Rizzo
ENAL CACCIA – Sez. Provinciale di Catania – Alfio Nicolosi
E.P.S. – Ente Produttori Selvaggina Sicilia – Antonio Lastra
F.I.D.C. – Federazione Italiana Della Caccia Prov. di Messina – Paolo Augliera
L.C.S. – Liberi Cacciatori Siciliani – Stefano Privitera
( 11 febbraio 2013 )