Il nuovo Calendario Venatorio per la Regione Sicilia pare essere ancora un lontano miraggio e le Associazioni Venatorie siciliane si dicono pronte alla protesta in piazza.
Probabilmente a causa del caldo di Scipione l’africano, come un miraggio nel deserto, il Calendario Venatorio siciliano appare ancora offuscato, quasi evanescente invece che palesato, condiviso e magari concordato con le Associazioni Venatorie isolane più rappresentative che minacciano quindi la protesta in piazza nei confronti della Regione.
Sono infatti la Federazione Siciliana della Caccia, la Federcaccia regionale, l’ASCN, l’Enalcaccia regionale, l’Arcicaccia regionale, C.P.A., l’A.N.L.C., l’associazione Regno delle Due Sicilie e la Federazione per la Caccia nelle Regioni d’Europa, le associazioni venatorie che con una nota congiunta evidenziano come ad un passo dall’imminente Stagione Venatoria 2012-2013 ancora non sono state informate di ben due bozze di Calendario Venatorio che in effetti sarebbero state approntate prima e dopo la nomina del nuovo assessore.
Affermano quindi le Associazioni Venatorie siciliane, “Prendiamo atto che l’Amministrazione e la Politica regionale hanno cessato ogni attività di confronto con le Associazioni Venatorie maggiormente rappresentative, preferendo affidare a ristretti conciliaboli il futuro dell’attività venatoria in Sicilia”.
Proseguendo le AA.VV. spiegano, “Avevamo chiesto, e continuiamo a chiedere il rispetto delle regole e delle procedure, l’elaborazione e l’approvazione di un Piano faunistico immune da censure e, conseguentemente, di un calendario venatorio a prova di ricorsi. Ancora una volta ci confrontiamo invece con un futuro pieno di incertezze ed uno scenario presente assai confuso, nel quale chi ha la colpa politica del fallimento della caccia in Sicilia addirittura si attribuisce il merito di avere evitato il peggio”.
Considerati i fatti evidenziati le Associazioni Venatorie si dicono pronte alla protesta in piazza affermando “Se con gli incontri dei prossimi giorni non riusciremo a cambiare lo scenario attuale con uno realistico e concretizzabile saremo pronti a scendere in piazza ed occupare gli uffici regionali qualora si consumasse l’ennesima delittuosa farsa a danno delle tasche dei cacciatori siciliani”.