Sassi sottolinea quindi i “seri rischi” che correrebbero sia i cittadini residenti, sia coloro che scelgono di trascorrere in Emilia-Romagna periodi di vacanza. “Una simile gestione della caccia, modellata principalmente per le esigenze dei cacciatori- rimarca il consigliere del gruppo misto- inevitabilmente configge con altre politiche regionali, tra cui quelle nel settore del turismo”. Recentemente il ministro dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare ha preso posizione sull’argomento e ha lanciato un appello chiedendo alle Regioni di modificare sin da subito il calendario in corso e di bloccare almeno le battute di caccia la domenica, quando boschi e monti sono popolati ancora di più da escursionisti, da chi va a funghi o a castagne e chi vuole trascorrere una giornata nella natura.
Per questo Sassi chiede alla giunta di accogliere l’appello del Ministro e di cancellare la domenica dal calendario venatorie regionale con effetto immediato. Chiede poi all’esecutivo regionale se “non ritenga improrogabile la necessità di tutelare adeguatamente l’incolumità e la fruizione libera e sicura del territorio regionale, i cittadini e, nello specifico, gli agricoltori, le famiglie, i turisti egli escursionisti, limitando le aree di caccia e proibendo le manifestazioni più pericolose, quali le battute di caccia al cinghiale, indirizzando le proprie azioni verso l’obiettivo di un divieto della caccia sull’intero territorio regionale”.
(Giulia Paltrinieri)