Pubblichiamo un lettera del Presidente Regionale Sardegna del C.P.A. Sport, Marco Efisio Pisanu, a proposito della manifestazione dei cacciatori svoltasi il 4 gennaio scorso contro le modifiche al Calendario Venatorio.
Credo sia doveroso ringraziare tutti coloro che hanno aderito alla giornata di protesta del 4 gennaio 2012 a Cagliari; prima di tutto chi era presente, poi chi ci ha sostenuto non potendo essere presente per motivi di lavoro.
Vorrei inoltre fare un appello a tutte le persone che se ne sono disinteressate per mille motivi o per pura rassegnazione, spero capiscano che per ottenere dei risultati è necessario il contributo di tutti, e che protestare lecitamente è un dovere, oltre che un diritto.
Fatta questa breve premessa, desidero rendere partecipi i lettori degli argomenti trattati in occasione dell’incontro con l’Assessore Oppi, dove oltre al sottoscritto erano presenti Piero Cossa, Emanuele Farnetti e un dirigente della Digos.
Il primo a parlare è stato il sottoscritto, facendo presente che l’Assessorato era stato a dir poco scortese a non concedere una sala per poter effettuare la conferenza stampa, in quanto si tratta di un edificio pubblico costruito con i soldi dei contribuenti, quindi fruibile anche ad una rappresentanza delle migliaia di persone da noi rappresentate, e che rivendicavano i propri diritti (Art. 21 della costituzione).
Poi è stato il turno di Piero Cossa (armiere), che a nome della categoria ha illustrato il danno economico verso il quale andavano in contro le loro attività commerciali a seguito della modifica del calendario venatorio.
Emanuele Farnetti ha infine illustrato i documenti che consentono alle altre regioni italiane di esercitare l’attività venatoria fino al 10 di Febbraio, il tutto senza infrangere la Legge o andare incontro a sanzioni.
Dopo ampia discussione abbiamo chiesto come mai noi cacciatori Sardi fossimo penalizzati rispetto ai colleghi della penisola, e come mai i dirigenti della regione, invece che applicare in toto le normative, ne recepissero solo i vincoli.
A questa domanda non è seguita una soddisfacente risposta e visto che le sensazioni non hanno “diritto di cronaca” abbiamo preferito salutare preannunciando che per riacquisire quanto ci è stato sottratto indebitamente avremmo percorso le vie legali.
Per evitare di essere faziosi e per rispettare il “diritto di cronaca” sopra citato, l’assessore ci ha proposto un incontro con i funzionari, invito immediatamente raccolto, che se confermato aprirà un vero e proprio dibattito tra i nostri rappresentanti legali e i funzionari stessi.
Prima di concludere vorrei spendere due parole nei confronti delle ass. Venatorie presenti in C.F.R. Il sottoscritto come già affermato in occasione della manifestazione, conferma che per il bene della caccia è ancora disposto a intraprendere una lotta unitaria; prima, però, è necessario avere dei chiarimenti in merito alla dichiarazione rilasciata dall’Assessore Giorgio Oppi su Sardegna Oggi del 5 gennaio: “Va precisato che una coerente espressione di voto negativa in Comitato non è stata espressa dai rappresentanti delle associazioni venatorie componenti del Comitato stesso, che invece hanno assunto la comoda posizione di astensione dal voto mettendo a rischio la possibilità di arrivare anche al 19 gennaio.
La sola proposta di modifica e integrazione del calendario, fatta con criteri che salvaguardassero il calendario venatorio da ulteriori rilievi e ricorsi, è stata fatta dopo che le sollecitazioni rivolte ai componenti delle associazioni presenti sono cadute nel vuoto. Alla luce della decisione del Consiglio di Stato, non era possibile autorizzare legittimamente l’attività venatoria dopo il 19 gennaio e nel mese di febbraio”.
Concludo ringraziandovi nuovamente e affermando che uno degli elementi fondamentali per vincere battaglie e guerre è quello legato all’informazione; chi lotta deve sapere cosa accade intorno a sé, perciò sarete debitamente informati sugli sviluppi della vicenda.
Tanto vi dovevo!
Marco Efisio Pisanu