In una nota congiunta le associazioni ambientaliste Enpa, Lav, Legambiente, LIPU BirdLife Italia e WWF Italia contestano e annunciano azioni penali nei confronti dei responsabili per le modifiche apportate al calendario venatorio sardo.
In particolare gli ambientalisti ritengono responsabili per le modifiche l’assessore alla Difesa dell’Ambiente, Giorgio Oppi, ed il Comitato Tecnico regionale. Fanno sapere le associazioni ambientaliste, “I nostri avvocati hanno avviato l’azione penale per perseguire tutti coloro che, in sprezzo della legge, hanno permesso la modifica illegittima del calendario venatorio regionale, consentendo l’uccisione di animali selvatici e arrecando un danno irreparabile al patrimonio pubblico, di cui chiederemo conto”.
Proseguono poi, “Gli eventi accaduti negli ultimi giorni in Sardegna hanno dell’incredibile. La regione aveva emanato un calendario venatorio del tutto illegittimo, con violazioni macroscopiche della legge nazionale 157/92 e delle raccomandazioni elaborate all’Ispra, l’autorità scientifica nazionale per la tutela della fauna. Non a caso, prima il Tar Sardegna aveva censurato alcuni passaggi del calendario e poi il Consiglio di Stato aveva sospeso l’intero calendario, accogliendo pienamente il nostro ricorso e ordinando alla regione di adeguarsi alle prescrizioni”.
Aggiungono gli ambientalisti, “Ebbene, in violazione e sprezzo della magistratura, la regione Sardegna dapprima il calendario venatorio, con un atto chiaramente nullo, anche perche’ privo del parere obbligatorio dell’Ispra, e poi, come se non bastasse, convocava con urgenza una seconda seduta del Comitato Tecnico regionale (che in Sardegna ha potere deliberante) al fine di apportare una nuova modifica”.
Proseguendo, affermano gli ambientalisti, “E qui si verificava l’incredibile: infatti, grazie anche a una nostra diffida e alle proteste argomentate dei dai rappresentanti ambientalisti, in un primo momento il Comitato tecnico bocciava le nuove modifiche illegittime, persino con il voto dei rappresentanti delle associazioni venatorie. Tuttavia, la votazione veniva incredibilmente annullata dall’assessore e fatta ripetere, così da permettere l’approvazione della delibera”.
Ed ancora, “Una situazione pazzesca, a conclusione di una clamorosa serie di illegittimità e abusi di ufficio che permetteranno il proseguimento della stagione venatoria sulla base di un atto chiaramente nullo e condurranno ai delitti di furto e uccisione illegittima di animali, puniti dagli articoli 624 e 544 bis del Codice Penale, nonché a un danno irreparabile al patrimonio pubblico”.
In conclusione annunciano le associazioni ambientaliste, “Per queste ragioni, i nostri avvocati hanno avviato l’azione penale contro tutti coloro che hanno permesso questa gravissima sequela di abusi. Chiederemo inoltre al Procuratore Capo di Cagliari il sequestro immediato della fauna selvatica in tutta la regione Sardegna, al fine della legittima e doverosa tutela, e procederemo con la trasmissione delle carte alla Corte dei Conti. La vicenda della Sardegna, che da’ il segno di come la misura sia ormai colma, apre una nuova fase nel contrasto agli abusi in materia venatoria che estenderemo ovunque, a perseguimento di tutti quei soggetti che continuano a favorire illegittimamente interessi privati a danno degli animali, della natura e del patrimonio pubblico”.
Fonte: Adnkronos