Domani i cacciatori sardi protesteranno davanti all’Assessorato regionale all’Ambiente, ma già da oggi si muove la politica per sbloccare la stagione fermata dalla giustizia che ha cancellato il calendario venatorio.
Diversi consiglieri del centrodestra, primo firmatario Ignazio Artizzu (Fli), hanno presentato un’interrogazione chiedendo di “porre rimedio ad un evidente, clamoroso errore compiuto” nei confronti dei cacciatori.
I promotori puntano a riottenere la caccia in deroga a gennaio e febbraio, cosi’ come avviene in tutta Europa, in particolare per le specie migratorie. Il testo: “Rivedere i limiti del calendario venatorio e allungare il periodo della caccia a febbraio, come previsto dalle linee guida europee”. E’ la richiesta contenuta nell’interrogazione presentata all’assessore dell’Ambiente, Giorgio Oppi.
In particolare nel testo si interroga l’assessore Oppi, che per domani ha convocato la riunione del Comitato regionale faunistico, per sapere “se ritiene rispondente ai documenti europei relativi ai Key concepts e alla Guida interpretativa della Direttiva “Uccelli” la soluzione adottata dal Comitato regionale faunistico nella seduta del 23 dicembre 2011; come intenda provvedere per fare in modo che si ponga rimedio ad un evidente, clamoroso errore compiuto, che ha determinato la giusta e comprensibile irritazione del mondo venatorio sardo, il quale ha percepito le decisioni adottate dal Comitato come una ennesima penalizzazione nei confronti di un’attività rispettabile e meritevole di ben maggiori attenzioni da parte della Regione sarda; come intenda procedere per assicurare che la Regione Sardegna abbia finalmente a disposizione un organismo tecnico-scientifico che possa produrre la documentazione adeguata per poter assumere in Sardegna, senza più dipendere da organismi esterni, tutte le decisioni necessarie per il governo, la gestione e lo sviluppo del patrimonio ambientale, della fauna e della Caccia”.
Ignazio Artizzu ed Edoardo Tocco (Pdl) hanno ricordato l’apporto economico che i cacciatori danno alla Sardegna in termini di tasse versate: “circa 10 milioni di euro, senza contare l’indotto – hanno detto i due –. Oggi cacciatore spende per ogni giornata di caccia circa 100-150 euro in cartucce, bar, pranzi in agriturismo, nella cura dei cani, oltre all’acquisto dell’abbigliamento e delle strumentazioni necessarie, facendo lavorare le circa 120 armerie presenti nell’Isola”.
Fonte: Sardegna Oggi