Il Consiglio Provinciale di Cagliari ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno sulla situazione della caccia in Sardegna presentato dal capogruppo dei Riformatori sardi, Ricciotti Usai.
Prima di essere approvato il documento ha recepito gli emendamenti riguardanti la parte dispositiva dalla conferenza dei capigruppo; inoltre, secondo il presidente dell’assemblea consiliare, Roberto Pili, esso “impegna il vice Presidente e la Giunta provinciale a mettere in campo tutte le iniziative possibili nei confronti della Regione Autonoma della Sardegna perché sia elaborata una legge regionale che tenga conto della realtà e della tradizione venatoria sarda”.
Si auspica quindi una legge che sia “definita con il più ampio coinvolgimento, anche alla luce di un’attività di prelievo venatorio supportata da studi incentrati sulla peculiarità ambientale della Sardegna, utile a definire un prelievo venatorio ambientalmente sostenibile”.
Il documento inoltre prevede, nella parte finale del dispositivo, che qualora non vengano rispettati gli impegni previsti dal calendario venatorio debbano essere considerati “doverosi e adeguati risarcimenti che ricreino un clima di fiducia tra l’amministrazione e il mondo venatorio sardo”.
Spiega poi Usai, facendo presente che il calendario venatorio sardo è il più restrittivo tra quelli italiani in vista anche delle recenti limitazioni aggiuntive come la chiusura anticipata delle specie di tordo, merlo, beccaccia e beccaccino, che “in funzione dei 48.000 cacciatori che hanno rinnovato il porto d’armi per una stagione di caccia prevista fino a 31 gennaio 2012, qualsiasi riduzione di questo termine viola il diritto del cittadino, acquisito mediante un versamento stabilito per legge”.