Caccia: Sardegna, il Calendario Venatorio valido per la stagione 2013-2014 è stato appena approvato ma scoppia già la polemica, gli ambientalisti annunciano battaglia di ricorsi.
Caccia e polemiche. Dopo il via libera dal comitato regionale faunistico al Calendario Venatorio 2013/2014, gli ambientalisti preparano “l’artiglieria” e annunciano battaglia legale. Il Gruppo d’Intervento Giuridico ribatte punto per punto i criteri utilizzati. Le polemiche si ripetono puntuali come ogni anno. E così anche questa volta il Calendario della caccia in Sardegna viene idealmente “impallinato” dalle associazioni ambientaliste che si battono per la difesa degli animali. Ancora una volta è il Gruppo d’Intervento Giuridico ad alzare la voce e promettere azioni legali: “Tanto per cambiare – scrive l’associazione in una nota -, come negli anni scorsi, questo calendario venatorio vìola palesemente i principi e i criteri della Guida Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale .ndr), redatta ai sensi della legge Comunitaria 2009 quale indicazione di disposizioni minime nazionali per il mantenimento o il ripristino dello stato di conservazione favorevole delle specie selvatiche”.
Il Grig analizza diversi punti del nuovo calendario: “In primo luogo non viene applicato il necessario principio di precauzione in assenza di censimenti faunistici e di atti di pianificazione faunistica per le specie della c.d. nobile stanziale “a rischio” (Pernice sarda, Lepre sarda), anzi viene prolungato il periodo di caccia giornaliero con la previsione della giornata intera di caccia”. In particolare “riguardo la Pernice sarda l’Ispra si è espressa chiaramente affermando che deve essere commisurato alla dinamica della popolazione con adozione di meccanismi di controllo del prelievo che consentano il rispetto del piano programmato. In assenza degli elementi di gestione appena citati il prelievo venatorio non dovrebbe essere consentito”.
Inoltre, attualmente i periodi di caccia “nei confronti della Beccaccia, dei Turdidi, della Folaga e degli Anatidi (Germano reale, Alzavola, Codone) rientrano in quanto richiesto dal noto “Key Concepts document on Period of Reproduction and prenuptial Migration of huntable bird Species in the EU”, la guida comunitaria in materia, ma l’intenzione manifestata fin d’ora da parte dell’Assessorato regionale della difesa dell’ambiente è quella di riconvocare il Comitato faunistico regionale a fine dicembre 2013 per deliberarne la proroga fino al febbraio 2014″.
Non solo: ad oggi non risulterebbe effettuata alcuna Valutazione di Incidenza Ambientale riguardo all’attività venatoria nelle aree classificate quali siti di importanza comunitaria (i cosiddetti Sic) e zone di protezione speciale (Zps): Per non parlare della perdurante assenza del legame cacciatore – territorio, uno dei punti fondamentali del quadro normativo in tema di caccia sostenibile”. Dunque “constatata la scarsa sensibilità ambientale, seguiranno le opportune azioni legali”.
4 luglio 2013
Fonte: SardegnaOggi