Come già preannunciato in concomitanza della breve proroga ottenuta dai cacciatori sardi scesi in piazza le associazioni ambientaliste unite presentano un azione penale contro gli abusi inerenti la caccia in Sardegna.
Nuova azione delle associazioni contro gli abusi della caccia in Sardegna. I legali di Enpa, Lac, Lav, Legambiente, LIPU BirdLife Italia e WWF Italia hanno depositato un esposto penale presso la Procura della Repubblica di Cagliari a seguito delle illegali modifiche apportate al calendario venatorio dall’assessore Giorgio Oppi e dal Comitato tecnico regionale in totale spregio della sentenza del Consiglio di Stato.
“L’esposto penale presentato dalle associazioni è un atto necessario date le gravi responsabilità di coloro che nella pubblica amministrazione hanno permesso l’ennesimo atto illegittimo in tema di caccia, autorizzando l’uccisione di migliaia di animali selvatici, arrecando un danno irreparabile al patrimonio pubblico e spalancando le porte ad un’ennesima procedura d’infrazione da parte dell’Unione europea” hanno dichiarato le associazioni Enpa, Lac, Lav, Legambiente, LIPU BirdLife Italia e WWF Italia.
“Dopo le innumerevoli procedure d’infrazione aperte dall’Unione europea contro l’Italia in materia di caccia, le sentenze dei Tribunali Amministrativi Regionali che hanno reiteratamente condannato le amministrazioni regionali per il loro cattivo operato su calendari venatori e deroghe, l’ulteriore livello di condanna da parte del Consiglio di Stato a conferma dell’emanazione di atti illegittimi e le sentenze di condanna della Corte di Giustizia Europea è semplicemente un atto dovuto e di alto senso civico impegnarsi per far pagare direttamente quei politici e quei dirigenti regionali che, pensando di non arrivare a dover pagare personalmente alcun prezzo, hanno fatto e continuano a fare scempio del diritto, consentendo la distruzione del patrimonio naturale e facendo mettere pesantemente le mani in tasca agli italiani dall’Unione europea” continuano le Associazioni.
“In questa fase di grave crisi del Paese queste illegalità perpetrate da rappresentanti delle istituzioni risultano, se possibile, ancor più odiose per cui le associazioni Enpa, Lac, Lav, Legambiente, LIPU BirdLife Italia e WWF Italia sentono il dovere di contrastarle con fermezza e di chiamare a pagare direttamente quei soggetti che, pur di favorire illegittimamente interessi privati, procurano un gravissimo danno ai cittadini, agli animali e alla natura”.
20 gennaio 2012
Ufficio Stampa WWF Italia