Caccia in Sardegna: prossimo l’ennesimo ricorso al Tar sul Calendario Venatorio regionale da parte degli ambientalisti, “la Regione Sardegna ha poca volontà di salvaguardare la fauna”.
Gli ambientalisti di Wwf, Lac, Lipu e Associazione Vittime della Caccia contestando nuovamente il Calendario Venatorio regionale 2012-2013 della Regione Sardegna, si apprestano a proporre l’ennesimo ricorso avverso il documento di gestione. Le associazioni ambientaliste hanno commentato criticamente l’operato della Regione in relazione alla tutela della fauna isolana, “Vista la scarsa volontà della Regione autonoma della Sardegna di tutelare efficacemente il patrimonio faunistico isolano, saranno i Giudici amministrativi e le Istituzioni comunitarie a occuparsene”.
Secondo gli ambientalisti i punti di criticità del Calendario Venatorio riguarderebbero l’utilizzo di munizioni atossiche per la caccia agli ungulati, gli orari di caccia ed il periodo di caccia alla Cesena ed al Tordo Bottaccio.
Per quanto concerne la questione delle munizioni atossiche per la caccia agli ungulati le associazioni ambientaliste ritengono che sussista una situazione di contrasto con quanto formulato dall’ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, in relazione alla tossicità sia per l’uomo che per i rapaci necrofagi.
Riguardo all’orario di caccia, fissato con cadenza quindicinale e non giornaliera, gli ambientalisti sostengono che ciò violerebbe la Legge Nazionale 157/92 sulla caccia; infine per quanto riguarda la data fissata per la chiusura della caccia alla Cesena e al Tordo Bottaccio, secondo le associazioni ambientaliste essa si troverebbe in contrasto con il parere dell’ISPRA pertanto ne chiederebbero l’anticipo al 10 gennaio anziché al 31 gennaio.
Inoltre gli ambientalisti ricordano che il Calendario Venatorio della Sardegna mancherebbe ancora della Valutazione di Incidenza Ambientale per le aree SIC e ZPS prevista dalla normativa nazionale e comunitaria.
19 ottobre 2012