Durante l’ultima fiera HIT di Vicenza, parlando con Gianni Alesi titolare della AFV Arborio, mi propone di andare insieme in Bulgaria nel periodo del bramito del cervo, caccia organizzata dalla sua amica Nadia Georgeivia in un’area a meno di due ore da Sofia. Si tratta di un recinto di oltre 4.000 ettari ricco di buoni trofei, anche se un po’ perplesso per il discorso della recinzione, Gianni mi assicura che non ci si accorge di nulla ed è caccia vera, decido di provare.
Partenza il 16 settembre, accompagnato da un amico cacciatore bresciano e dalla mia fedelissima Sako Carbonlight cal. 300 Win Mag con ottica Steiner Ranger BC 4-16×56, le cartucce scelte sono le Sako superhammerhead da 180 grs, palle bonded con punta in piombo, particolarmente adatte a questo tipo di selvatico.
Come previsto il 16 settembre arriviamo a Sofia con volo diretto da Roma, sbrigate le pratiche aeroportuali per le armi, accompagnati da Nico, il nostro interprete e autista, arriviamo alla bella casa di caccia di Byalka. Al piano terra si trova la sala da pranzo gestita da Ianca, cuoca attenta a tutte le nostre esigenze di cibo e di orario, mentre al piano superiore ci sono le stanze, ampie e confortevoli ognuna con il suo bagno e con un salottino che usiamo come deposito dei nostri bagagli, armi, zaini e tutto l’occorrente per la caccia.
L’indomani mattina alle 5,30 ci vengono a prendere gli accompagnatori, ognuno con il suo fuoristrada si dirige verso la zona prescelta. Pochi minuti e siamo arrivati, lasciata la macchina sul bordo di una radura, ci fermiamo in ascolto, ben presto sentiamo in lontananza i primi bramiti, siamo arrivati al momento giusto!
Senza esitare, Sandro, il mio accompagnatore, si dirige verso una valle da cui provengono almeno due “voci” di cervi diversi, l’avvicinamento non è facile, il terreno è cosparso di foglie secche, prevalentemente provenienti da maestose querce che ci sovrastano simili a colonne di una cattedrale, tentiamo comunque ma di colpo il bosco ammutulisce e con esso svaniscono le nostre speranze. La sera invece avvistiamo un bel cervo, ma la notevole distanza, 255 metri, e la mancanza di un buon appoggio mi suggeriscono di tentare un avvicinamento, ma il rumore dei nostri passi ben presto lo allarma e mette in fuga.
Il secondo giorno incontro alcuni cervi giovani girovaghi e provo due avvicinamenti, ma sono sempre tradito dal rumore causato dal sottobosco molto secco, la sera finalmente riesco ad avvicinare un maschio intento nella sua danza amorosa, arrivo a circa cinquanta metri ed intravedo le lunghe punte delle corone che fuoriescono dai cespugli della radura di fronte a noi, attendo che mi dia una visuale migliore ma, gira il vento, e il re con il suo harem si allontanano borbottando.
Finalmente la notte piove e la terza mattina ci avviamo pieni di speranze, la temperatura si è abbassata e come scendiamo dal fuoristrada ben tre cervi riempiono l’aria con i loro bramiti. Sandro si dirige deciso verso uno di questi, affrontiamo ancora nel buio un bosco in salita, i bramiti sono sempre più vicini, arrivati sul bordo, davanti a noi si apre un ripido prato cespugliato, ci fermiamo dietro una grossa quercia e, poco dopo, bramendo, dal margine superiore a circa 70 metri da noi, appare il re del bosco. Sandro mi fa subito segno di tirare, purtroppo ho la visuale ostruita da due alberelli, faccio due passi sulla sinistra e, appoggiato al mio alpenstock inquadro il cervo nel reticolo del cannocchiale e tiro il grilletto. Il cervo reagisce e parte, cinquanta metri e vedo l’erba muoversi, deve essere caduto. Aspettiamo qualche minuto e ci avviciniamo, l’avevo colpito ai polmoni, è ancora vivo e prova a rialzarsi, immediatamente lo finisco con un colpo di grazia. È uno splendido trofeo da 15 punte, sudato e di grande soddisfazione.
Tornati alla casa di caccia, grande festa e fotografie di rito. Il giorno dopo, l’ultimo, avvicino un altro bel cervo, ma Sandro mi dice che è giovane ed è meglio non tirarlo, mi godo i suoi bramiti e il suo harem. Così finisce l’avventura bulgara, i monti Balcani mi hanno regalato un bel cervo e una caccia emozionante, con un organizzazione perfetta, Nadia e Gianni si sono rivelati dei perfetti organizzatori e padroni di casa.
Carabina utilizzata: Sako 85 Carbonlight cal 300 Win Mag, canna da 61 cm + freno di bocca, caricatore in metallo il tutto in soli Kg 2,90. Ottica Steiner Ranger BC 4-16×56 con torretta balistica, regolazione del parallasse e reticolo 4A illuminato. Munizioni Sako con palla Sako da 180gr Superhammerhead.
Per informazioni: Gianni Alesi 3387524815, [email protected]