Alfio Guarnieri dell’Associazione Nazionale Libera Caccia, sulla questione della riserva di Leonessa in provincia di Rieti, attacca l’ex assessore alla caccia Marchioni.
Nei giorni scorsi l’ex assessore alla caccia della Provincia di Rieti, Giacomo Marchioni, si era pronunciato duramente sulla presunta istituzione di una nuova Riserva di Caccia in località Terzone nel territorio di Leonessa (RI).
Commentando la questione infatti Marchioni aveva affermato, “Sono venuto a conoscenza della deliberazione dell’Amministrazione Provinciale che istituisce una nuova Azienda Faunistica Venatoria nel territorio di Leonessa, parrebbe a Terzone. Ritengo tale scelta sbagliata perché restringe ulteriormente la caccia libera, insiste su un territorio ad alta valenza venatoria e ambientale, meta di molti appassionati di Rieti e dei comuni limitrofi”.
Proseguendo aveva aggiunto l’ex assessore alla caccia, “L’attività venatoria sta diventando sempre di più una questione di pochi ricchi, come nei tempi passati, dei signorotti e dei sudditi. Per fortuna, almeno, vi è stata la prontezza della dirigente del settore che si è resa conto che questa nuova azienda era stata perimetrata per 1700 ettari in contraddizione con il regolamento vigente che consente alle aziende faunistiche di nuova concessione una perimetrazione massima di 800 ettari”. Infine aveva concluso Marchioni affermando, “La caccia a gestione privata è discriminatoria è una cosa per ricchi e un business. Occorre invertire tale logica. Il territorio è di tutti non di pochi”.
Alfio Guarnieri dell’Associazione Nazionale Libera Caccia replica critico alle affermazioni di Marchioni, “Premesso che quello che sta succedendo a Leonessa ha del grottesco, mi sorprende la reazione stizzita di Giacomo Marchioni alla notizia della chiusura di altro territorio libero all’attività venatoria. Forse non tutti sanno o fanno finta di sapere, che durante i 5 anni in cui Giacomo Marchioni ha ricoperto la carica di Assessore alla Caccia, ha autorizzato la concessione delle Aziende faunistiche di: Montopoli di Sabina (882 ha), Salisano (870 ha), Casaprota (1025 ha) e Poggio Catino (850 ha), sottraendo quindi circa 3700 ha alla caccia libera dei cacciatori “normali” a favore di quelli “ricchi”.
Proseguendo dice Guarnieri, “Sentirgli affermare oggi che: “la caccia a gestione privata è discriminatoria e che il territorio libero è di tutti e non di pochi” fa restare… senza parole, credo che ormai il “vergognometro” sia definitivamente rotto…”
Spiegando il proprio punto di vista aggiunge Guarnieri, “Il Sig. Marchioni, prima di rivestire la carica di assessore alla caccia, faceva parte, nella legislatura precedente, della Giunta provinciale che ha autorizzato numerose Aziende faunistiche, e non ci risulta si sia mai opposto. La verità , purtroppo, è che in questa provincia la caccia non viene gestita come prevede la legge ma come merce di scambio per reclutare voti e quelli di oggi sono i risultati…. assolutamente fallimentari, con la chiusura di un numero sempre maggiore di territorio per creare parchi e riserve dove accomodare parenti ed amici”.
Concludendo Guarnieri critica, “La provincia dove tutti sanno e si lamentano e nessuno fa niente a partire dai vertici, una provincia dove il 13% del territorio è occupato da Aziende faunistiche a dispetto dell’8% previsto dalla legge, la provincia che ad ogni nuovo insediamento viene promesso che “basta riserve, sono già troppe e mal funzionanti quelle che ci sono”…. salvo poi autorizzarne delle altre (vedi Forano, ora Leonessa e tra poco Belmonte e Monte San Giovanni)…….facendo sempre e solo l’interesse di pochi a discapito di tutti gli altri…… senza parlare poi della sciagurata gestione della caccia al cinghiale che merita un capitolo a parte…Mi viene in mente un nuovo slogan …..Provincia di Rieti ……. fa i propri comodi CON la natura”…… cari cacciatori è ora di svegliarsi!”