I cacciatori delle Aziende Faunistico Venatorie della provincia di Rieti per ora vincono la battaglia e non sono tenuti a pagare l’iscrizione agli ATC.
Tutti i cacciatori che praticano l’attività venatoria esclusivamente nelle Aziende Faunistico Venatorie della provincia di Rieti per ora vincono la battaglia e non sono tenuti a pagare l’iscrizione agli Ambiti Territoriali di Caccia. La diatriba nasce l’estate scorsa dopo la pretesa, da parte degli Ambiti Territoriali di Caccia della provincia di Rieti, del pagamento della tassa d’iscrizione anche da quei cacciatori che esercitano la pratica venatora in esclusivamente all’interno delle Aziende Faunistico Venatorie presenti sul territorio.
Secondo gli ATC gli unici effettivamente esentati dal pagamento potevano essere coloro che praticano la caccia alle specie dell’indirizzo faunistico, per chi pratica invece altri tipi di caccia, come quella alla fauna migratoria, il pagamento della tassa sarebbe dovuto.
Di contro però i concessionari delle Aziende Faunistico Venatorie non sembrarono dello stesso avviso in quanto sostenevano che la tassa d’iscrizione all’ATC non dovrebbe essere pagata visto che il slots online spielen territorio all’interno delle Aziende non risente della disciplina e della regolamentazione degli ATC poiché destinato a caccia riservata a gestione privata e non a caccia programmata.
Considerato che il contenzioso non trovava una facile soluzione, i cacciatori si rivolsero alla Provincia di Rieti ed al presidente della IV Comunità montana, Vincenzo Leti; a tal punto l’assessore Oreste Pastorelli propose la questione al competente dipartimento regionale.
Nella giornata di ieri il dipartimento ha chiarito finalmente la questione dando ragione ai cacciatori ed ai concessionari delle Aziende Faunistico Venatorie, rispondendo infatti che “Gli Ambiti Territoriali di Caccia non hanno nessuna titolarità nei confronti dei territori destinati a gestione privata della caccia”.
24 novembre 2012