CACCIA: ”La sentenza della Corte Costituzionale e’ una nuova, secca bocciatura della politica delle regioni Lombardia e Toscana in fatto di cattura e utilizzo di richiami vivi, cioe’ gli uccelli usati come esche per la cattura o la caccia di altri uccelli. Ma ha un valore che riguarda tutta l’attivita’ venatoria”.
Roma, 16 giu – E’ il commento delle associazioni Amici della Terra, Animalisti italiani, ENPA, Fare Verde, LAC, LAV, Legambiente, LIPU-BirdLife Italia, VAS e WWF Italia alla sentenza della Consulta n. 190 dell’8 giugno, con cui e’ stata sancita l’illegittimita’ della legge n. 16 del 21 settembre 2010 della Lombardia, e dell’articolo 2 e del richiamato allegato A della legge della Toscana del 6 ottobre 2010.
”Quella dei richiami vivi e’ una pratica desueta e deprecabile ma che, essendo ammessa dalla legge nazionale, va comunque effettuata nel rispetto delle norme. Cosa che ancora una volta, la Lombardia e la Toscana non hanno fatto.
Gli assessori della Lombardia e della Toscana, piu’ che progettare nuove deroghe e caccia al fringuello, farebbero dunque bene a riflettere su quanto sia errato prestare ascolto a certe frange del mondo venatorio, che solo danni stanno facendo alla natura, alla buona amministrazione e all’immagine dell’Italia”, avvertono le associazioni.
”Ma il pronunciamento della Corte ha anche un enorme valore generale sull’attivita’ venatoria: la Corte, accogliendo il ricorso del Governo su forte segnalazione delle associazioni, ha ribadito gli obblighi comunitari in fatto di deroghe, che sono uno strumento eccezionale il cui utilizzo – afferma la Corte – va ridotto allo stretto necessario, e della necessita’ di garantire standard minimi e uniformi di tutela della fauna e di disporre di parere favorevole dell’autorita’ scientifica, vale a dire l’Ispra”.
Fonte: ASCA