Una scelta dettata da motivazioni di ordine tecnico scientifico e dal mantenimento di un “equilibrio” su tempi di prelievo ormai stabilizzati da oltre 26 anni. Lo stesso Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ha condiviso la posizione delle Regioni. Un contributo fondamentale è stato apportato dalle relazioni del Dott. Michele Sorrenti, che assieme ai Dott. Daniel Tramontana e Dott. Walter Trocchi, hanno presentato puntualmente le conclusioni di diversi lavori scientifici, sia italiani che internazionali, che testimoniano con rigore scientifico le tesi sostenute dalle Associazioni Venatorie. Da registrare la rigidità mantenuta da parte di Ispra che nonostante i dati presentati e le posizioni argomentate e sostenute dalle Regioni e dal MIPAAF, continua a mantenere una posizione ferma ed inflessibile sulla riduzione dei tempi di caccia delle specie in oggetto alla seconda decade di gennaio.
Al termine della riunione è stata annunciata la stesura di un documento riassuntivo da proporre ai vari interlocutori ed al Ministero dell’Ambiente prima dell’invio definitivo alla Commissione Europea. Dopo questo lungo e faticoso lavoro di confronto portato avanti anche con il contributo di una parte del mondo venatorio l’auspicio è che le evidenze esposte dai ricercatori delle Associazioni Venatorie e la comune posizione espressa dalle Regioni e dal MIPAAF, abbia la meglio su Ispra convincendo il Ministero dell’ Ambiente che purtroppo ha l’ultima parola sulla questione, ad accogliere una posizione di equilibrio evitando contenziosi tra organi dello stato.